Armato di coltello semina il panico tra i passanti

Armato di un coltello e in evidente stato di agitazione crea scompiglio tra i passanti che, spaventati e temendo atti violenti, chiedono l'aiuto della Polizia. Momenti di tensione, nel primo pomeriggio di mercoledì 21 aprile, nella zona di corso Prestinari dove gli uomini della Squadra Volante della Questura di Vercelli hanno tratto in arresto uno straniero, irregolare sul territorio nazionale, per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate.

A far scattare l'allarme una segnalazione giunta al 112 nella quale si parlava di uno straniero che, brandendo un coltello e proferendo frasi incomprensibili, procurava nei passati nella zona di corso Prestinari uno stato di paura e agitazione per la possibilità che lo stesso potesse rendersi autore di condotte violente.

Gli operatori della Volante, celermente giunti sul posto, sono riusciti a intercettare un uomo che corrispondeva alla descrizione fornita all’operatore 112. Il soggetto, avvicinato dal personale di Polizia, mostrava un forte stato di agitazione e, alla vista dei poliziotti, ha tentato di sottrarsi ai controlli. Con non poche difficoltà gli operatori sono riusciti a bloccarlo e a recuperare un coltello da cucina celato tra i pantaloni.

L'uomo, di origini nigeriane, è risultato irregolare sul territorio italiano e già destinatario di un provvedimento di espulsione, oltre che gravato da diversi precedenti di polizia e notizie di reato per analoghi episodi e per violazione della normativa in tema di stupefacenti. 

Nel corso dell’intervento due operatori della Squadra Volante hanno riportato lesioni giudicate guaribili rispettivamente in 2 e 5 giorni mentre, per calmare il nigeriano è stato chiesto l'intervento del 118 che ha prestato le cure del caso.

Dopo le procedure di rito, su disposizione del Procuratore di turno, l’uomo è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni ed è stato denunciato il reato di possesso ingiustificato di armi e oggetti atti a offendere. Al termine degli accertamenti è stato tradotto al carcere di Vercelli.