Cronaca - 01 marzo 2021, 17:09

Auto che sfrecciano, tir e furgoni di ogni tipo: "otto km di paura" tra Buronzo e Rovasenda

La segnalazione di una lettrice: nel tratto ci sono frequenti incidenti anche gravi. Si può far qualcosa per rendere più sicura la strada?

Auto che sfrecciano, tir e furgoni di ogni tipo: "otto km di paura" tra Buronzo e Rovasenda

Buongiorno direttore,

sono una cittadina di un piccolo paese della campagna vercellese, situato a nord della provincia, nella zona della Baraggia.

Una zona su cui si cerca di puntare lo sviluppo di un turismo naturalistico, culturale e agroalimentare.

Questa zona è attraversata da una strada provinciale, la SP 3, che congiunge Saluggia a Gattinara. Una strada importante e trafficata che congiunge quindi la parte più risicola della provincia alla Valsesia.

Ma (ed è un grosso ma) c’è un breve tratto di questa strada che io chiamo gli “8 km di paura”. Sono infatti circa 8 km, nel tratto che congiunge i paesi di Buronzo e Rovasenda.

Questo breve tratto di strada, che attraversa le risaie della Baraggia vercellese, è stretto tanto da non avere nemmeno la linea di mezzeria. Per quasi tutta la sua lunghezza, su entrambi i lati, sono presenti profondi fossetti d’irrigazione a tratti interrotti dagli incastri in cemento. In altri tratti, dove finisce il manto della strada iniziano subito le rive delle risaie che spesso sono 2/3 metri più in basso dalla strada.

Ma si sa, è una strada di campagna.

Frequentata giornalmente e ovviamente da mezzi agricoli, a volte anche molto grandi e pesanti. Ancor di più nel periodo tra la preparazione del terreno alla raccolta.

Perché, e ci tengo a ribadirlo, è una strada di campagna!

E inoltre esiste già e giustamente il limite di velocità di 70 km/h.

Peccato che questo tratto di strada è trafficatissimo e che i cartelli di divieto presenti sono considerati più come dei consigli che delle norme da seguire. Probabilmente anche i cartelli di segnalazione del pericolo attraversamento animali selvatici non sono lì per gli esseri umani ma per gli animali stessi.

Non so dire quanti incidenti all’anno avvengono su questa strada, ma io che vivo in una cascina proprio su quel tratto, posso assicurarle di avere avuto il dispiacere, ogni anno, di vedere almeno una ventina tra auto e mezzi pesanti, ribaltati nelle risaie o incastrati nei fossi.

E sono solo quelli che vedo quando passo.

Sono già avvenuti almeno 4 incidenti mortali nel giro di pochi anni.

Se ci fossero delle videocamere si potrebbe vedere come e da chi è frequentata questa strada. Ecco qualche esempio:

- Automobilisti che sfrecciano con smartphone sul volante (perché è ovvio che non serve guardare la strada mentre si guida e non servono nemmeno 2 mani sul volante).

- Mezzi pesanti, TIR, camion rimorchio, che sfruttano questo tratto anche quando non devono fare carico e scarico nelle varie aziende situate su quel tratto. (c’è comunque un divieto per gli autocarri che superano le 15,00 t).

- Gruppi di ciclisti, amanti della natura e dello sport estremo. Perché percorrere quel tratto di strada come se fosse una passeggiata tranquilla equivale a rischiare la pelle.

- Furgoni e camioncini di ogni tipo, dai corrieri ai camion dell’immondizia, che sfrecciano così veloci e sicuri da farmi pensare che lavorino a cottimo!

In conclusione, le chiedo di portare all’attenzione dei politici locali e quindi della Provincia di Vercelli questo problema affinché si trovi al più presto una soluzione. Possibilmente prima che si verifichi l’ennesimo incidente mortale o con feriti gravi.

Quale soluzione? Da semplice cittadina potrei suggerire per prima cosa un maggior controllo, anche solo con videocamere, e poi un divieto a tutti i mezzi pesanti tranne a quelli con permesso di carico e scarico nelle varie aziende situate sulla strada o comunque per lavori ad esse destinate. 

Altre soluzioni le demando a ingegneri e geometri che forse potrebbero trovarne di più giuste e meno costose di quelle che potrei suggerire io. 

Grazie mille per l’attenzione

M.T.

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