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Sport | 08 febbraio 2021, 10:30

Le giocatrici della PFV possono tornare ad allenarsi (regolarmente o quasi)

Da definire l'attività agonistica - Il problema del protocollo

PFV, foto archivio

PFV, foto archivio

Finalmente anche in casa PFV si sta riprendendo l’attività cestistica sospesa ormai da mesi.

A seguito dei Protocolli emanati dalla FIP per regolare proprio la ripresa, tutte le società affiliate devono eseguire un tampone rapido per il Covid a tutti i propri tesserati (giocatrici, tecnici e dirigenti) al fine di poterli riammettere in palestra anche solo semplicemente ad allenarsi.

A tal fine sabato 5 febbraio scorso sono stati eseguiti detti tamponi, all’aperto, grazie alla collaborazione di sanitari abilitati, presso l’area esterna della Bocciofila dell’Aravecchia, i cui dirigenti hanno gentilmente messo a disposizione lo spazio necessario, a tutte le giocatrici che vi hanno aderito, agli allenatori ed ai dirigenti.

E’ stato un pomeriggio intenso ma, così facendo, nel rispetto del protocollo, ora le giocatrici della PFV possono tornare ad allenarsi regolarmente o quasi.

Resterà da definire, dopo l’assemblea delle società dell’11 febbraio presso la F.I.P. regionale, quali campionati si potranno disputare, in base alle squadre che riusciranno a dare l’adesione alla ripresa ed a schierare organici sufficienti, stanti le non poche defezioni, dovute a quelle giocatrici e loro famiglie che non hanno inteso riprendere allenamenti e gare nelle attuali condizioni della pandemia Covid.

Il problema più rilevante, poi, sarà quello di rispettare l’ulteriore protocollo FIP che prevede che tutti nuovamente i tesserati delle società che tornano a giocare vengano sottoposti ad ulteriori tamponi rapidi ogni 15 giorni durante la disputa di campionati.

In considerazione del fatto che per la PFV si tratterà di sottoporre a detto accertamento una cinquantina almeno di tesserati/e per volta ad un costo che non è proprio irrilevante per ciascuno di essi, è facile intuire a quali difficoltà economiche dovrà fare fronte la società per consentire alle proprie tesserate di giocare.

Va da sé che senza un congruo contributo da parte delle giocatrici e delle loro famiglie in termini economici, rispettare il protocollo sarà molto arduo con le sole risorse sociali. Ma i dirigenti PFV, con Roberto Cavallaro in testa, si stanno attivando sia per richiedere detti contributi sia per fare fronte agli altrettanto pesanti oneri organizzativi che la cosa comporta. Si vedrà che cosa ne sortirà.

Claudio Roselli

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