Economia - 02 febbraio 2021, 19:06

Coldiretti: «Stop alle agevolazioni sul riso per la Birmania sotto golpe militare»

Dellarole: «L'Unione europea sospenda gli accordi Eba anche per la varietà Japonica»

Coldiretti: «Stop alle agevolazioni sul riso per la Birmania sotto golpe militare»

«Due giorni fa le forze armate birmane hanno preso il potere con un colpo di Stato, arrestando il capo del governo Aung San Suu Kyi. Alla luce di tutto questo è necessario attivare al più presto la sospensione totale del regime agevolato EBA (che permette di esportare tutto tranne le armi), concesso dall’Unione Europea. Il paese asiatico infatti continua a godere delle esenzioni tariffarie sulle produzioni di riso della varietà Japonica. Dovrebbero essere sospese come era stato fatto per la varietà Indica, quando la UE aveva deciso di applicare la cosiddetta clausola di salvaguardia perché nel Paese, ancor prima del Colpo di Stato, si verificano sistematiche violazioni dei diritti umani e si sta consumando un vero e proprio genocidio nei confronti della minoranza musulmana dei Rohingya». Duro intervento di Paolo Dellarole, presidente di Coldiretti Vercelli e Biella con delega al settore risicolo, sul tema della tutela delle produzioni italiane.

«Far crescere ulteriormente le importazioni dalla Birmania significherebbe ora inevitabilmente sostenere i golpisti in divisa - aggiunge Dellarole -. Nell’ambito dei negoziati internazionali per gli accordi di libero scambio il riso, sia Japonica che Indica, deve essere considerato un prodotto “sensibile” dalla Commissione Ue, evitando concessioni all’import nelle situazioni di mancato rispetto del diritto internazionale».

Proprio su quanto avviene in Birmania Coldiretti Piemonte ha prodotto, con il regista Stefano Rogliatti, il docufilm Rice to Love che ha dato la possibilità di far conoscere alla società la verità di quei luoghi e della situazione generata alle popolazioni dalle multinazionali e dai governi, rendendoci più consapevoli di cosa c’è dietro a quello che portiamo sulle nostre tavole.

«Ricordiamo l’importanza della risicoltura per il nostro territorio: il Piemonte, infatti, è la prima regione in Europa per produzione con 8 milioni di quintali, circa 1900 aziende per un totale di 117 mila ettari, e la maggior parte di questo riso è prodotta nelle nostre province, tra Vercelli e Novara - sottolinea Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara - Vco - Occorre, dunque, salvaguardare un settore chiave per la sicurezza e la sovranità alimentare soprattutto in un momento in cui, con l’emergenza Covid -19, l’alimentare  ha dimostrato tutta la sua strategicità» ricordano i due presidenti.


redaz

Ti potrebbero interessare anche:

SU