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Santhiatese | 10 dicembre 2020, 08:40

Discarica di Brianco, Acqua&Sole vince l’appello al Consiglio di Stato

Confermata la sentenza del TAR Piemonte e condannati alle spese gli appellanti Comuni di Santhià, Cerrione e Verrone che avevano chiesto la conferma del NO della Provincia di Biella all’impianto. Ora si attende la ripresa dell’iter di autorizzazione presso l’ente provinciale

Discarica di Brianco, Acqua&Sole vince l’appello al Consiglio di Stato

Conferma della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte del 25 luglio 2019, che aveva accolto il ricorso dalla società progettatrice della discarica di Brianco, la Acqua&Sole di Pavia, con il quale aveva chiesto l’annullamento del diniego della Provincia di Biella alla costruzione dell’impianto. E condanna degli appellanti, i Comuni di Santhià, Cerrione e Verrone, al pagamento delle spese processuali in favore di Acqua&Sole.

Questo il dispositivo della sentenza, emessa lo scorso 24 settembre dal Consiglio di Stato, che ha dato ragione ad Acqua&Sole. Ricostruiamo la vicenda processuale La premessa è la determina del 25 ottobre 2018, con cui la Provincia di Biella respinge, all’esito della conferenza di servizi, la richiesta di autorizzazione integrata ambientale per la costruzione e la gestione della discarica monodedicata a materiale di costruzione contenente amianto in località Brianco di Salussola.

In particolare la Provincia rileva che che nei bacini artificiali insistenti sull’area di progetto sussisterebbe il vincolo paesaggistico; che il progetto manchi di dettagli progettuali relativi ai percolati e di alcuni elaborati necessari all’autorizzazione paesaggistica per la realizzazione di uno degli scarichi.

Contro tale provvedimento Acqua&Sole fa ricorso al TAR Piemonte, eccependo che lo stesso era viziato per due ordini di motivi. Il primi di carattere procedimentale: la Provincia ha ammesso a partecipare alla conferenza di servizi i Comuni di Santhià, Cerrione e Verrone, che non hanno la legittimazione a esprimere il proprio parere. I secondi di tipo sostanziale: erronea valutazione dei presupposti di fatto e della natura dei bacini idrici presenti nell’area; erronea valutazione del vincolo paesaggistico posto a tutela dei laghi; erronea valutazione dell’impianto di scarico realizzando sul Rio Sisiolo; travisamento del contenuto delle tavole prodotte a descrizione del sistema impiantistico di trattamento del percolato.

Il TAR Piemonte accoglie il ricorso di Acqua&Sole che viene appellato dai Comune di Santhià, Cerrione e Verrone. Il giudizio di secondo grado è complesso in quanto intervengono anche la Provincia di Biella, ed un gruppo di 4 aziende e 11 privati tutti rappresentati dallo stesso avvocato.

I motivi di appello riguardano in primo luogo il giudizio di compatibilità ambientale. In merito, il Consiglio di Stato osserva che i Comuni appellanti, con riferimento al loro ambito territoriale, non sono direttamente interessati rispetto alla realizzazione della discarica, che la loro partecipazione alla conferenza di servizi è stata decisa discrezionalmente dalla Provincia di Biella al solo fine di arricchire il quadro conoscitivo utile alla decisione. Che tale partecipazione ha assunto una valenza meramente istruttoria poiché gli stessi non sono titolari di poteri in ordine al rilascio di pareri, nulla osta, permessi o altri atti autorizzativi, e che un loro parere contrario rispetto all’impatto ambientale dell’opera, solo perché espresso in una conferenza di servizi, non può impedire la conclusione del procedimento.

Il Consiglio di Stato boccia questo motivo adducendo che gli appellanti non hanno potere di veto nell’ambito della conferenza d servizi, per la quale la legge prevede lo scopo di semplificare il processo decisionale.

Il giudice d’appello boccia anche il secondo motivo, con cui si eccepisce che la sentenza del TAR Piemonte è errata nella parte in cui ha stabilito il difetto di comunicazione dei motivi del diniego provinciale all’autorizzazione dell’impianto: comunicazione che avrebbe consentito alla stessa proponente di chiarire gli aspetti critici del progetto, rimasti tali anche dopo la prima richiesta di integrazione della conferenza di servizi del 18 giugno 2018. Il Consiglio di Stato conferma questa tesi, affermando che Acqua&Sole aveva già modificato il progetto per adeguarsi alle osservazioni del 18 giugno 2018, che la Provincia non ha inviato la formale comunicazione dei motivi ostativi prevista dalle legge al soggetto proponente, il quale non che non è stato posto nelle condizioni di comprendere che si trattava di un punto decisivo ai fini della positiva valutazione del progetto e di interloquire conseguentemente.

Queste le motivazione con cui il Consiglio di Stato, che ha dato ragione ad Acqua&Sole. Ora si attende la ripresa dell’iter di autorizzazione presso l’ente provinciale.

dal nostro corrispondente a Biella

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