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Notizie dal Piemonte | 27 novembre 2020, 18:01

Cirio: «Il Piemonte è zona arancione. Riaprire le scuole prima di Natale? Una scelta improvvida» [VIDEO]

Il Governatore: «Non sprechiamo gli sforzi fatti con comportamenti avventati. Lunedì il piano trasporti sicuri per gli studenti»

Cirio: «Il Piemonte è zona arancione. Riaprire le scuole prima di Natale? Una scelta improvvida» [VIDEO]

L'Rt del Piemonte «oggi è 0.84 il puntuale, 0.9 il medio, quindi entrambi sono sotto quota 1. Quando il Piemonte era rosso eravamo a un Rt di 2.16, questo vuol dire che i sacrifici dei piemontesi sono serviti». A dirlo, il presidente della Regione Alberto Cirio.

«Da domenica 29 - aggiunge Cirio - il Piemonte sarà in zona arancione. Me lo ha appena confermato il ministro della salute Roberto Speranza. Una notizia positiva che è il frutto di tanti sacrifici dei piemontesi e del grande lavoro dal nostro sistema sanitario. Questo è un passo importante perché permetterà a molte nostre attività commerciali di riaprire già da questa domenica, ma che dobbiamo vivere con grande senso di responsabilità. Non possiamo sprecare questo grande sforzo, non possiamo permetterci di tornare indietro. La strada è quella giusta, continuiamo a percorrerla insieme con senso di responsabilità e prudenza».

Intanto la Regione è al lavoro per sostenere le misure meno restrittive collegate alla nuova situazione epidemiologica. «Il Governo ha deciso che il trasporto pubblico locale resterà con la soglia del 50% - dice Cirio - e io lunedì presenterò all'Ufficio scolastico regionale un piano per cui garantiamo di portare tutti i bambini e i ragazzi a scuola nel rispetto di questo parametro all'interno di mezzi sicuri. Ma naturalmente lo possiamo fare dal 10 gennaio, dopo le vacanze natalizie».

Sulla necessità che la questione trasporti andasse risolta prima Cirio concorda «ma io non faccio il ministro dei Trasporti, faccio il governatore della Regione Piemonte» puntualizza citando poi il presidente dell'Emilia Stefano Bonacini «che già giugno, in Conferenza delle Regioni, segnala che o il problema veniva affrontato a livello nazionale garantendo lo stanziamento di risorse importanti o non si sarebbe risolto».

«Ahimè - prosegue Cirio - questo tema non è stato affrontato per tempo. Oggi con le nuove disposizioni dell'occupazione al 50% come Regioni abbiamo il dovere di fare i salti mortali per trovare una soluzione, e dal momento che la soluzione non può essere chiudo la scuola perché non riesco a garantire i trasporti lunedì avremo un piano al 50% che garantisce di portare tutti a scuola».

Per Cirio però anche la scuola «deve fare la sua parte. Noi diciamo 'in Piemonte siamo in grado di portare tutti ma questi devono essere gli orari. Se la scuola supera i suoi problemi legittimi interni, riusciremo a portare tutti a scuola al 50% di occupazione».

«Mandare le superiori a scuola il 9 dicembre per far fare una settimana e poi mandarle di nuovo a casa per le vacanze natalizie la trovo una scelta assolutamente improvvida e assurda, e così nella Conferenza delle Regioni si sono espressi pressoché tutti i presidenti di Regione. Credo sia un puntiglio che non aiuta nessuno - ha poi aggiunto Cirio -. Dovremmo rimandare i nostri ragazzi a scuola per una settimana - prosegue Cirio - quando sappiamo qual è il rischio dell'infezione nei trasporti per poi lasciarli a casa a trasmettere il potenziale virus alle famiglie durante le vacanze natalizie?».

E, rispetto alla proposta della ministra De Micheli di far lezione anche nel week end, Cirio commenta: «E' una proposta che non mi vede totalmente contrario, non sono sicuramente contrari i ragazzi né le famiglie ma la scuola deve essere in grado di organizzarsi. Non è un problema degli studenti e neanche delle famiglie, ma di personale. Le scuole aperte il sabato e domenica o con un orario più lungo devono garantire che ci siano insegnanti e personale Ata in grado di assicurare il presidio e l'apertura», ha concluso il governatore del Piemonte.

dal nostro corrispondente a Torino

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