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Attualità | 23 ottobre 2020, 15:51

All'Asl Vercelli debuttano i tamponi rapidi: ecco come funzionano e quali sono i vantaggi - VIDEO

Parte al Dea l'utilizzo dei test antigenici: in 15 minuti il responso sull'assenza del SarasCov2 (i positivi, invece, dovranno fare il tampone molecolare di conferma)

La dottoressa Fulvia Milano, direttore del Laboratorio analisi dell'Asl

La dottoressa Fulvia Milano, direttore del Laboratorio analisi dell'Asl

 

Prende il via nell'asl di Vercelli l'utilizzo dei tamponi rapidi, validati dal ministero e adottati dalla Regione Piemonte, che permettono di sapere, in 15 minuti, se una persona è negativa al SarsCov2.

Si tratta di tamponi esattamente uguali a quelli utilizzati per il test classico: anch'essi vengono inseriti nel naso fino a raggiungere l'alta faringe ma poi vengono sviluppati con una metodologia differente. Andando a cercare non l'Rna del virus ma l'antigene: se quest'ultimo è presente, viene rilevato attraverso una reazione cromatica, come spiega nel video la dottoressa Fulvia Milano, direttore del laboratorio analisi dell’Asl di Vercelli.

L'Asl Vercelli attende, in questa prima fase, una fornitura di oltre 24 mila test, di cui circa 4 mila già consegnati nelle scorse ore e disponibili per l’uso.

"Abbiamo già iniziato a usarli in pronto soccorso e saranno utilizzati anche per attività di screening nelle Rsa, nelle scuole e sul personale sanitario, sulle forze dell’ordine, negli uffici giudiziari e nelle Prefetture. Se qualcuno risulterà positivo sarà sottoposto al tampone molecolare per la conferma della positività", spiegano dall'Azienda sanitaria.

Uno strumento di fondamentale importantanza, come si può facilmente intuire, per ridurre i tempi di attesa al Pronto soccorso, dove chiunque arrivi dev'essere sottoposto al tampone prima di essere indirizzato su percorsi covid o no-covid, ma anche per alleggerire il lavoro del Sisp, messo a durissima prova dall'attività di ricerca e tracciamento dei contatti per ciascun caso positivo, dall'inserimento nella piattaforma regionale e dall'emissione delle quarantene.

I sistemi di processamento dei tamponi "classici" richiedono - all'Asl Vercelli, che grazie anche ai donatori può contare su strumenti d'avanguardia - tempi che variano tra i 50 e gli 80 minuti. "In un giorno - spiega la dottoressa Milano - il nostro standard sarebbe sviluppare 150 tamponi. Ieri ne abbiamo processati 290 lavorando fino a notte e, dalla prossima settimana, per i tamponi in sovrannumero potremo contare anche sul laboratorio Ipazia dell'Università di Novara".

I test rapidi verranno utilizzati anche per l'attività di screening nelle Rsa (dove già vengono eseguiti tamponi ogni 15 giorni sugli operatori e ogni 30 giorni sugli anziani); per il personale medico, per gli uffici pubblici e per le scuole.

Nei pit stop dell'Asl, invece, si continuerà a eseguire tamponi molecolari. Anche questo servizio ha visto, negli ultimi giorni, vere e proprie impennate: a Vercelli, in via Colombo, vengono eseguiti circa 150 tamponi per ciascuno dei 6 giorni di attività; a Borgosesia un'ottantina in ciascuno dei 3 giorni di apertura.

"Una situazione - commenta la dirigente del Sisp, Virginia Silano - in progressivo aggravamento. Numeri, statistiche ed esperienza ci dicono che la curva dei contagi sta nuovamente salendo in modo esponenziale. Dunque è importante che tutti si attengano alle disposizioni su mascherina e distanziamento, per evitare che la situazione si aggravi ancora di più e che vada in crisi il sistema ospedaliero. E' uno sforzo che tutti devono fare per il bene della collettività".

fr

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