Riceviamo e pubblichiamo.
La marina militare del generale Haftar, il 1 settembre, ha sequestrato e portato a Bengasi due pescherecci di Mazara del Vallo, con 16 pescatori a bordo, mentre altre due imbarcazioni sono riuscite a fuggire, senza riuscire ad evitare però il sequestro del primo ufficiale e del comandante.
Il Governo italiano sembra inerme, se non addirittura disinteressato, a risolvere questa incresciosa situazione. Per questo da Nord a Sud monta la protesta: “Liberate i pescatori italiani”, una frase che campeggia sugli striscioni affissi in un centinaio di città italiane. L’appello è stato lanciato da molti consiglieri comunali e regionali che in tutta Italia stanno chiedendo al governo di intervenire per riportare a casa i 18 pescatori e i due pescherecci ancora in ostaggio delle milizie del generale Haftar a Bengasi.
“Dal 1 settembre scorso assistiamo ad un incredibile silenzio mediatico ed istituzionale” spiegano i consiglieri nel comunicato diffuso, “rispetto alla sorte di nostri connazionali tenuti prigionieri non si sa dove dalla fazione libica del generale Haftar – pretendente governatore non riconosciuto dalla comunità internazionale – che in cambio dei nostri pescatori chiede la liberazione di quattro scafisti libici accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di omicidio plurimo per la morte di una cinquantina di immigrati lasciati soffocare nella stiva della barca che stavano conducendo presso le nostre coste”.
All'appello hanno aderito anche i consiglieri comunali aderenti alla Fiamma Tricolore vercellese, eletti e membri di gruppi consiliari di liste civiche Massimo Bosso (San Giacomo) Fulvio Marini (Balocco).
Auspichiamo che aderiscano quanto prima all'appello altri rappresentanti delle amministrazioni locali, ovviamente ci rivolgiamo a quanti hanno ancora a cuore la dignità della nostra Patria, la salvaguardia dei nostri connazionali e la difesa degli interessi nazionali.