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Notizie dal Piemonte | 08 agosto 2020, 17:30

La Nutella fa meglio di Samsung: i piemontesi Ferrero tra le 25 dinastie dei Paperoni mondiali

Sono l'unica presenza italiana nell’olimpo delle più ricche famiglie dell’industria e del commercio mondiali secondo Bloomberg

La Nutella fa meglio di Samsung: i piemontesi Ferrero tra le 25 dinastie dei Paperoni mondiali

Parla ancora una volta piemontese l’unica rappresentanza di casa nostra nella nuova classifica che Bloomberg ha dedicato al sempre popolare novero dei Paperoni mondiali, questa volta declinato alla loro dimensione familiare. O meglio ancora di dinastia, di ricchezze accumulate nel corso di più di una generazione.

Alla 22ª piazza di una graduatoria che annovera quindi alcune tra le più benestanti casate dei cinque continenti (nella quale, per la ragione di cui sopra, non rientrano invece molti dei personaggi che popolano le prime posizioni della classifica assoluta dei Paperoni mondiali, a partire dal fondatore di Amazon Jeff Bezos) figurano infatti, manco a dirlo, gli eredi dell’impero nato dal genio imprenditoriale di Michele Ferrero, che l’agenzia finanziaria Usa accredita come forte di un patrimonio complessivo di 30,5 miliardi di dollari. Al cambio odierno qualcosa come 25,91 miliardi di euro.   

Valori che gli sono valsi al clan familiare composto dal presidente della multinazionale dolciaria Giovanni Ferrero, con la moglie Paola Rossi, dalla madre Maria Franca Fissolo e dalla cognata Luisa Strumia una citazione in un elenco che annovera alcuni tra i più affermati nomi dell’industria e del commercio mondiali, contemplando settore di attività che vanno dalla grande distribuzione, alla moda, dalla petrolchimica all’elettronica, passando per l’immobiliare e la farmaceutica.

In testa vi sono le tre generazioni familiari dagli statunitensi Walton, proprietari della celebre catena di store Wallmart (215 miliardi di dollari), seguite dalle cinque dei Mars, come Ferrero noti per il cioccolato, ma che ricavano metà di un fatturato annuo pari a 38 miliardi di dollari dai prodotti per la cura degli animali (120 miliardi). Sull’ultimo gradino del podio le tre generazioni familiari dei Koch, che sempre negli Usa proprietari di un conglomerato industriale (asfalto, chimica, energia) forte di un fatturato da 115 miliardi di dollari l’anno.

Seguono la dinastia dei principi sauditi Al Saud, con un stima (probabilmente prudente) a 95 miliardi, ma in due sole generazioni, mentre in 5ª posizione troviamo gli indiana Ambani, che a Mumbai possiederebbero il più grande complesso di raffinazione del mondo.

Poi la moda francese, coi nomi di Hermès (ben 6 generazioni, a 63,9 miliardi), produttori delle famosissime borse, e di Wertheimer, fondatori della maison che tuttora porta il nome della stilista Coco Chanel (54,4 miliardi).

Scorrendo oltre, tra i più nomi noti, i tedeschi Albrecht, della catena di supermercato Aldi (10ª piazza), gli svizzeri Hoffmann-La Roche (Roche farmaceutica, 12ª), i francesi Mulliez (Auchan, 13ª), gli americani Johnson (Sc Johnson, articoli per la casa, 15ª), i tedeschi Quandt (Bmw, 17ª).

In 22ª posizione, come detto, i Ferrero, che forti di un patrimonio alimentato da un fatturato di gruppo attestato su quota 11,4 miliardi di euro (2019), si piazzano davanti agli immobiliaristi di Hong Kong Kwok, agli americani Pritzker (Hotel Yatt) e ai coreani Lee, proprietari del colosso dell’elettronica Samsung, ultimi della classe con ricchezze familiari per "appena" 29 miliardi di euro.

dal nostro corrispondente a Torino

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