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Politica | 05 agosto 2020, 09:09

"Rifiuti: la ricetta per migliorare il servizio c'è. Ma nessuno vuole applicarla"

Campominosi (Voltiamo Pagina): "Sanzioni in caso di inadempienza, fototrappole, ispettori ambientali, investimenti sul personale"

"Rifiuti: la ricetta per migliorare il servizio c'è. Ma nessuno vuole applicarla"

Riceviamo e pubblichiamo.

Egregio Direttore,

 in seguito ai comunicati stampa rilasciati in giornata da alcuni Consiglieri Comunali di Vercelli, mi permetto di fare alcune considerazioni: il Servizio di Igiene Ambientale di ASM Vercelli non funziona, non è certo una novità. 

Così come non fa meraviglia, che una parte di Maggioranza, quella a cui sta a realmente a cuore la città, lo sottolinei.  

È una battaglia che ho portato avanti, e continuo a portare avanti, ahimè senza ancora avere scalfito il muro di gomma, fin dal 2016, quando da capogruppo di Cambia Vercelli sostenevo l’allora Giunta Forte. 

La ricetta per provare a migliorare il servizio di raccolta rifiuti c’è. 

Ho passato intere giornate a confrontarmi con i lavoratori addetti alla raccolta in Atena Asm, ascoltando e provando a sviluppare le loro preziose conoscenze. 

Sono andato a verificare di persona alcuni moderni e funzionanti sistemi di raccolta differenziata. 

Il punto è uno e uno soltanto: appurato che Igiene Ambientale a Vercelli non funziona, serve la volontà politica di cambiare, volontà che evidentemente è mancata e continua a mancare. 

Come prima cosa, in qualità di clienti (il Comune ha appaltato il servizio ad Atena Asm, ma senza gara ad evidenza pubblica, cioè senza risparmiare, in quanto è Socio al 40 per cento della stessa azienda), bisogna pretendere che Asm rispetti il contratto in essere con il Comune, cosa che non avviene da anni. 

Non va dimentico che questo contratto, quello assegnato senza gara, è già molto di manica larga nei confronti del Fornitore/Socio, perché sottoscritto ai tempi in cui il Comune aveva la totalità prima, la maggioranza poi, delle Azioni di Atena (oggi Asm). Ora, come sappiamo, non è più così.

Se l’Azienda non è in grado di farlo, si sciolga il contratto e si proceda ad una gara a evidenza pubblica per assegnare l’appalto. 

Poi servono Ispettori ambientali che controllino i cortili, che registrino eventuali conferimenti errati e che li segnalino all’Azienda, che provvederà secondo regolamento (pensate un po’ è già previsto), a comminare le dovute sanzioni. 

Gli stessi Ispettori dovranno censire tutti i cortili, per valutare, in vista di una futura raccolta porta a porta spinta, gli spazi disponibili per i nuovi contenitori. 

Questo è un passaggio fondamentale, per evitare di spostare il problema dalle strade ai cortili. 

Servirà dotare la Città di numerose fototrappole, per individuare e sanzionare chi abbandona. 

Fatto ciò, non si potrà comunque prescindere dall’incrementare l’organico di quelle 6/7 unità più volte richieste all’Azienda, non solo da alcuni Consiglieri Comunali, ma anche dai Sindacati, e dall’ammodernamento del parco veicolare, ormai datato e comunque insufficiente.

Certo fare tutto questo ha un costo, quando vi fu la cessione della maggioranza delle quote di Atena ad IREN, si era pensato anche a questo. 

Peccato che IREN abbia completamente disatteso il piano aziendale che aveva sottoposto all’allora Consiglio Comunale (siamo a fine 2015), decidendo di investire 40 milioni di euro, non nel settore di Igiene Ambientale, ma bensì in un impianto che produrrà pallets, derivanti da 115000 tonnellate di scarti legnosi che arriveranno a Vercelli, ogni anno, da tutta la Pianura Padana. 

Non investono per pulire la città, investono per trasformarla nella più grande discarica del Nord Italia. 

In tutto questo la Politica cosa fa? 

Ancora una volta, sommessamente, china la schiena in nome del profitto. 

E’ davvero questo il mandato che i cittadini ci hanno dato?

Paolo Campominosi (Voltiamo pagina)

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