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Economia | 30 luglio 2020, 08:02

"Salviamo il lavoro. Solo coì andrà tutto bene": sindacati in piazza

Presidio in piazza Cavour: "La situazione vercellese era già critica, ora occorre impegnarsi su un progetto complessivo che coinvolga il territorio"

"Salviamo il lavoro. Solo coì andrà tutto bene": sindacati in piazza

Con lo slogan "Salviamo il lavoro... Solo così andrà tutto bene", Cgil, Cisl e Uil invitano i vercellesi a partecipare al presidio in programma oggi, giovedì 30 luglio alle 16 in piazza Cavour.

"La situazione del mondo del lavoro nella provincia di Vercelli era già critica prima dell’emergenza sanitaria, lo è e rischia di esserlo ancora di più nell’immediato futuro - si legge nella presentazione della manifestazione -. Il dato delle crisi gestite negli ultimi anni a livello territoriale aveva già trasformato il contesto lavorativo Vercellese e i dati numerici che paventavano una tenuta complessiva del numero dei lavoratori, non rappresentavano la reale situazione di forte indebolimento delle condizioni contrattuali sempre più precarie e sempre più povere. Abbiamo contrastato ogni crisi, gestito situazioni molto difficili, ma il contesto odierno, ci appare ancora più complesso e complicato del passato e, il permanere di inadeguate politiche di rilancio, rischia seriamente di compromettere la tenuta sociale. Troppe le situazioni in cui, pur tutelando i lavoratori, i posti di lavoro sono stati definitivamente persi".

I sindacati chiedono ora un piano strategico a salvaguardia dei posti di lavoro e un piano di politiche attive del lavoro per affrontare post Covid.

"Occorre affiancare tutti quei lavoratori che saranno coinvolti nei processi di riconversione e riqualificazione delle loro imprese - proseguono i sindacati -. A tutti i livelli, in particolare quelli istituzionali, si sente parlare di buoni propositi a cui spesso mancano dei riscontri reali. Anche la Regione Piemonte ha annunciato proposte su questi temi e, nella speranza che tale intendimento sia supportato da atti concreti, viene però da chiedersi quali siano le prerogative a salvaguardia dell’occupazione nella Provincia di Vercelli. A livello locale serve una gestione più complessiva delle situazioni: non è più ammissibile una gestione delle singole situazioni di crisi. E’ necessario costruire una visione complessiva degli interventi, formazione compresa elaborando una strategia ad ampio spettro, a cominciare dall’uso delle risorse, delle competenze del background territoriale, con il coinvolgimento della Regione e delle istituzioni locali, in particolar modo le associazioni di categoria e le amministrazioni dove sono presenti le più importanti realtà occupazionali".

Dai sindacati anche la richiesta di "Agire sui servizi pubblici rendendoli effettivamente universali e accessibili; in particolare con la ripresa della scuola in presenza va immediatamente pensata la programmazione del trasporto pubblico per evitare disagi o peggio ancora aggravi di costi a chi già sopravvive con bassi redditi. C’è la necessità di agire con politiche sociali mirate, sollevare i cittadini dalla povertà con particolare attenzione alle fasce sociali fragili e bisognose di assistenza".

Problematiche che si uniscono a una serie di ulteriori temi sui quali il sindacato è da sempre impegnato: "La conversione in legge del Dl numero 22/2020, che apporta le modifiche al Codice dei Contratti Dlsg 50/2016, non può avvenire a discapito dei lavoratori - precisa la nota -. Vanno assolutamente evitate pratiche derogatorie nelle aggiudicazioni degli appalti, con il ripristino, nei contratti di servizi sociali, ristorazione ospedaliera, assistenziale, scolastica, nonché ai servizi ad alta intensità di manodopera, della famigerata clausola del massimo ribasso che, e l’esperienza lo ha insegnato, riproporrebbe gli effetti degenerativi in termini di evasione contributiva e salariale, dumping contrattuale, espansione dell’attività in nero".

Scendendo nello specifico del vercellese, poi, i sindacati ricordano le crisi che, in modo diverso, riguardano molti settori: Cerutti, Sanac, LivaNova, Gammastamp, comparto tessile valsesiano, appalti di servizio e ristorazione… sono solo alcuni degli esempi per i quali i sindacati auspicano "un confronto, serio e concreto, dove al centro della discussione ci siano il lavoro coniugato con politiche Sociali e di rilancio efficaci, per evitare che si continuino a confondere occupazione con mercato del lavoro, flessibilità con precarietà, qualificazione della spesa pubblica con tagli lineari, politica economica espansiva con liberismo e libertà di licenziamento".

redaz

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