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Scuola | 01 giugno 2020, 11:07

La caduta del Muro, 30 anni dopo

Il lavoro della 4à A SSS dell'istituto Lanino

La caduta del Muro, 30 anni dopo

Riceviamo e pubblichiamo.

"La caduta del Muro, trent'anni dopo". Questa la traccia che abbiamo scelto, un tema impegnativo e affascinante, che ci ha permesso di discutere della fine della Guerra Fredda e del bipolarismo, ma soprattutto di quello che è accaduto in questi trent’anni, dei sogni che non si sono realizzati, delle guerre che non sono finite, dei tanti  muri che sono stati costruiti. 

Quando abbiamo saputo che il nostro gruppo di lavoro era risultato tra i vincitori del Progetto di storia contemporanea 2019/2020 con il punteggio massimo, abbiamo festeggiato in videochiamata con la professoressa Maria Loredana Mattioli, che ha coordinato l’attività. La nostra insegnante di Storia infatti ci aveva proposto il progetto nel mese di ottobre fornendoci una serie di documenti, immagini e testi che abbiamo letto e analizzato insieme per poter realizzare uno “studio di caso”.

Siamo partite da un’immagine, “Dancing to Freedom” di Jolly Kunjappu, uno dei murales più belli e significativi dell’East Side Gallery di Berlino, il lungo tratto del Muro che è diventato una galleria d’arte a cielo aperto.

La frase che vi è scritta, “No more wars,  no more walls, a united world”, contiene gli aspetti che abbiamo approfondito: wars e walls, guerre e muri.

Il video realizzato è un talk in cui abbiamo presentato ad un pubblico reale, le nostre compagne di classe, i risultati della ricerca attraverso riflessioni, spezzoni di video e immagini. Le riprese sono state realizzate a scuola, nella Biblioteca Multimediale del Lanino, utilizzando computer, proiettore, microfono e IPhone. Il titolo del video è nato durante il lavoro di gruppo leggendo un’intervista a Roger Waters, leader dei Pink Floyd. Qualche mese prima della caduta del muro, gli venne chiesto se l’album “The Wall sarebbe stato nuovamente eseguito dal vivo. Lui rispose proprio con le parole che poi abbiamo scelto come titolo emblematico: “Solo se cadrà il muro di Berlino.

Tra l’altro Roger Waters mantenne la promessa e il 21 luglio del 1990 realizzò a Posdammer Platz quell’epico e spettacolare concerto che noi abbiamo visto in realtà per la prima volta a scuola.

A trent’anni di distanza, ci siamo ritrovate a  riflettere su come l’abbattimento del muro sia passato nella storia, sul perché siano stati innalzati così tanti  muri e barriere. Sembra che gli uomini non abbiano imparato niente da quel fiume di cittadini pieni di gioia, desiderosi di oltrepassare la barriera che divideva la loro città. Il Muro era la recinzione di un’enorme prigione, rappresentava un blocco per l’umanità e la sua caduta è stata sicuramente un passo avanti verso il superamento di  limiti reali e simbolici. 

Quella notte di trent’anni fa ci deve far pensare che esiste un modo diverso di costruire la “città terrena” e che, se molti l’hanno dimenticato, noi non lo vogliamo e non lo dobbiamo dimenticare.

 

Chiara Bettini, Giorgia Fassi, Giorgia Fugazza, Diennifer Goncalves, Arianna Morreale 

4A SSS Istituto Professionale “B. Lanino” Vercelli

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