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Attualità | 24 marzo 2020, 16:45

Via Egitto: la battaglia contro il degrado, i rifiuti, la rassegnazione - FOTO

Parte l'opera di rimozione dei rifiuti da garage, cantine, alloggi abbandonati. Una spesa da migliaia di euro (che Atc avrebbe potuto utilizzati per ristrutturare gli appartamenti)

Via Egitto: la battaglia contro il degrado, i rifiuti, la rassegnazione - FOTO

Il tunnel di accesso ai garage e alle cantine è diventato una discarica di ogni genere di immondizia: ci si trova di tutto, dai motorini scassati di dubbia provenienza, a vecchi mobili, elettrodomestici arrugginiti, sacchi di immondizia varia. Un campionario di degrado inimmaginabile quello di uno dei più disastrati stabili Atc di via Egitto.

Da martedì, in questo angolo del rione Isola che si affaccia sui campi, è in corso un'attività sanificazione straordinaria: tutti i rifiuti verranno rimossi utilizzando piccole ruspe e smaltimenti straordinari. Mercoledì gli agenti della Polizia locale provvederanno all'apertura di quattro garage chiusi e dei quali nessuno degli inquilini ha detto di avere le chiavi. Poi si passerà allo svuotamento delle cantine e, dopo aver rimosso i rifiuti e controllato che non ci siano danni agli impianti, il tunnel verrà chiuso e reso inaccessibile. Stesso destino toccherà agli alloggi abbandonati e oggi trasfiormati in un ricettacolo di ogni schifezza. Verranno svuotati e murati (sperando che nessuno sfondi poi le tamponature).

Martedì mattina per effettuare il sopralluogo e concordare i lavori, sono arrivati in via Egitto gli assessori Massimo Simion, Maurizio Tascini, il consigliere comunale Romano Lavarino, i vertici politici e tecnici dell'Atc – a partire dal presidente Luigi Songa.

“Quella degli stabili di via Egitto è una delle situazioni più complesse della città”, fa notare Simion. Nella palazzina oggetto di intervento, gli alloggi regolarmente abitati sono solo una piccola parte: su 18 appartenenti, un decina sono inagibili, alcuni murati, altri trasformati in discariche. Alcuni, sono occupati abusivamente da qualcuno che si è allacciato abusivamente alle reti di servizio. Una situazione pesante per chi ci vive: “La mia casa è invasa dalla muffa – racconta donna di origine araba -: l'appartamento sopra il mio è vuoto, ma ci sono infiltrazioni d'acqua, che entrano nella nostra casa”.

Nelle aree comuni tra i palazzi ci sono 7 o 8 auto e un camion senza targa: alcune sono sfasciare, altre sottoposte a fermo amministrativo, altre sono abbandonate da tempo. E ci sono estemporanei spazi di raccolta di ferro e altri materiali riciclabili. "Estemporanei", ma almeno ben tenuti.

Cosa che non si piò dire dei cortili interni, molto trasandati. “Qui c'è qualcuno che lancia l'immondizia in strada direttamente dalla finestra - si lamenta una donna – ma è inutile discutere... Ti predi solo rispostacce”.

Il complesso gemello di quello che deve essere risanato è stato ripulito lo scorso anno: un mese di lavoro e 34mila euro per rimuovere immondizia chiudere i varchi. “Qualcuno ha già fatto un buco – confida un residente – e ci porta roba che non si bene da dove arrivi...”. I tecnici controllano: il buco nel muro c'è e si aspettano le forze dell'ordine per controllare cosa sia stato stoccato nei garage che dovrebbero essere inaccessibili.

“Noi risaniamo e sanifichiamo, ma voi fate il possibile per tenere un po' più pulito qui attorno”, raccomanda Simion ai residenti. Molti di loro, però, sono persone sole che vorrebbero sentirsi più sicure: qualcuno chiede le telecamere (“Anche se poi le distruggono subito”, commenta uno dei presenti). E poi c'è il grande tema del mantenimento. “Le esperienze del passato – commentano ancora – ci hanno mostrato che ci sono persone irrispettose del bene pubblico che viene loro affidato...”.

Da mercoledì si lavora dunque all'Isola, poi in calendario c'è la seconda parte delle “grandi pulizie” nei cortili di via Dante: interventi che costeranno alle casse Atc circa 60mila euro (malcontati). “Non possiamo pensare di spendere continuamente soldi per risanare e sanificare e, dopo qualche mese, ritrovarci nelle medesime condizioni – spiegano da Atc –. Sono spese che vanno a sottrarre risorse importanti dai budget che potrebbero essere utilizzati per recuperare alloggi oggi inagibili, riparare ascensori e fare altri interventi utili a migliorare la qualità della vita delle persone”.

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