/ Arte e Cultura

Arte e Cultura | 19 dicembre 2019, 00:41

Un giallo che sconfina nell'occultismo

"Il club dei cantanti morti" di Susanna Raule

Un giallo che sconfina nell'occultismo

Un nuovo libro, una scrittrice di cui sentiremo parlare. Ma partiamo dall’incipit.

Se hai sedici anni a Merdaville, Tennessee, morire può sembrarti un modo come un altro di passare il venerdì pomeriggio.
Questo era quello che pensava Sonia Sinclair più o meno da quando aveva iniziato a desiderare una vita sociale, per poi cambiare idea all’improvviso quando la morte era venuta a bussarle alla porta.

 “Il club dei cantanti morti” di Susanna Raule a ben guardare è un giallo. C’è un morto, c’è un detective e bisogna capire com’è successo il fattaccio. L’unica differenza con un giallo è che non tutti i protagonisti sono vivi, e non tutta l’azione si svolge nell’aldiquà. All’inizio del libro Jimmy Razor viene trovato morto nella sua villa di Los Angeles. Era forse una delle ultime vere rockstar: trasgressivo, drogato, dannato. Sembrerebbe il candidato ideale per “quello stupido club”, il club dei cantanti morti di morte violenta all’apice della fama. Nell’aldilà, però, il Club non è sicuro di poterlo accettare. Il presidente John Lennon chiede l’aiuto di due occultisti britannici, mentre a Los Angeles la polizia indaga per capire che cosa sia successo. Il detective incaricato del caso è Jack Wyte, uno che di paranormale non sa nulla, ma che è nella Omicidi da un bel po’ di annetti. È stanco, demotivato, semi-alcolizzato, e capisce subito che questa indagine non promette nulla di buono. Specie quando iniziano a spuntare elementi sempre meno spiegabili.

Leggiamo ancora:

Jimmy Razor era morto. Il fatto era inconfutabile. Jack Wyte lo osservò a braccia incrociate, spostando il peso del corpo da un piede all’altro.
«Una bella rogna» commentò Ronald Pullman, alla sua sinistra, con voce tesa. Wyte annuì.
«Sta arrivando il commissario capo.»

«Lo so.»

«Insieme al manager.»


«Lo so.»
Jack Wyte lasciò vagare lo sguardo sul soffitto alto e bianco, sulle pareti spoglie, sul pavimento lucido. Tornò a guardare Razor, immobile e innegabilmente morto, sul letto. Gli uomini della Scientifica gli ronzavano intorno come falene attorno alla lampada che le avrebbe fritte, silenziosi. Il medico legale aspettava in un angolo l’arrivo dei superiori. Aveva potuto solo constatare la morte del soggetto.

«Cazzo» disse Pullman. «Fa un po’ impressione, no?» Lanciò un’occhiata nervosa dalla parte di Wyte. «Voglio dire... è proprio come alla tv.»
«Non guardo video musicali» rispose Wyte, distrattamente.

Non riusciva a spostare gli occhi dal cadavere. Giovane, con i capelli bianchi con i dreadlocks, orecchini di metallo alle orecchie, al naso, a un sopracciglio. La maglietta sintetica nera, con le maniche tagliate all’altezza del gomito, gli aderiva come un guanto al torace magro. Fece scorrere lo sguardo sui pantaloni di plastica fucsia, appiccicati alle gambe scheletriche, e pensò che non riusciva a capire i giovani di quella generazione.

 

Susanna Raule, psicologa e psicoterapeuta, è nata alla Spezia nel 1981. Ha lavorato come traduttrice e sceneggiatrice per vari editori. Nel 2005 vince il Lucca Project Contest con il suo fumetto Ford Ravenstock – specialista in suicidi, con i disegni di Armando Rossi, in seguito finalista al Premio Micheluzzi (Napoli Comicon). Nel 2010 è tra i finalisti del premio IoScrittore promosso dal gruppo editoriale Mauri Spagnol con L’ombra del commissario Sensi, che esce per Salani con cui pubblica anche Satanisti perbene e L’architettura segreta del mondo. In seguito esce una prima edizione de Il Club dei Cantanti Morti, il graphic novel Inferno, I ricordi degli specchi e l’antologia di racconti a tiratura limitata Perduti Sensi. Il club dei cantanti morti nel 2019 diventa il primo volume di una trilogia crime-sovrannaturale in uscita per Fanucci. Su Wattpad è disponibile gratuitamente il suo romanzo La signora Holmes.  L’ombra del commissario Sensi è stato selezionato dal Sole 24 Ore nella collezione dei migliori gialli italiani. Scrive per le testate Esquire e Wired. Il suo sito è www.susannaraule.com

redaz

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore