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Cronaca | 05 dicembre 2019, 11:50

Slot illegali spacciate per dispositivi "anti ludopatia": l'indagine coinvolge anche Vercelli

Perquisizioni in zona al termine di un'operazione partita da Torino

Slot illegali spacciate per dispositivi "anti ludopatia": l'indagine coinvolge anche Vercelli

Avevano installato in tutta Italia centinaia di apparecchi del tutto simili a “slot machine”, pur essendo privi dei previsti titoli autorizzatori e del collegamento con la rete telematica dello Stato, perché spacciati per dispositivi medicali contro la Ludopatia. Gli apparecchi illeciti, in sostanza, si differenziavano unicamente per il fatto di accettare gettoni al posto di monete e, da una parte non venivano in alcun modo garantite le probabilità di vincita fissate esplicitamente dalle norme di settore, dall’altra non vi era alcun collegamento con la rete telematica dello Stato.

Cinque persone sono indagate e centinaia di sequestri e perquisizioni sono state effettuate in tutta Italia - Vercelli compresa - nel corso di un'operazione partita da Torino sulla base di elementi emersi durante l’attività di controllo economico-finanziario del territorio, dal costante monitoraggio delle problematiche legate alla ludopatia attraverso il gioco illegale, anche a danno dei minori, nonché dallo sviluppo sinergico delle attività amministrative e di pubblica sicurezza svolte dalla Polizia di Stato di Roma, Torino e Vercelli e dalla Guardia di Finanza di Torino, nel corso di controlli in materia di apparecchi e congegni da intrattenimento e divertimento.

La Procura della Repubblica di Torino, all’esito delle indagini, ha co-delegato all’esecuzione delle perquisizioni e dei sequestri in corso il Servizio Centrale Operativo di Roma della Polizia di Stato, le Squadre Mobili di Torino e Vercelli e i militari del 2° Nucleo Operativo Metropolitano del Comando Provinciale di Torino.

L’indagine si è concentrata sugli apparecchi sviluppati da una società con sede in Provincia di Reggio Calabria e, di fatto, amministrata da un soggetto con precedenti penali anche in materia di gioco d’azzardo.

Le slot machine “camuffate” invece di ridurre le conseguenze della ludopatia in realtà ne amplificavano gli effetti avversi e la portata del fenomeno.

Nello specifico le video slot, essendo prive di collegamento alla rete telematica nazionale, evadevano completamente le imposte. I gettoni da introdurre negli apparecchi, seppur pubblicizzati come gratuiti, di fatto venivano sistematicamente convertiti in denaro dall’esercente, come è stato rilevato nel corso dei controlli, pertanto i clienti ricevevano i gettoni dietro pagamento, in rapporto 1 € a 1 gettone, con la possibilità di convertire i jackpot in denaro.

A seguito di specifiche perizie effettuate dalla società che gestisce la banca dati del gioco lecito, dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal Dipartimento Dipendenze di una Asl piemontese, è stato accertato che gli apparecchi ricalcavano le stesse caratteristiche delle video slot legali e risultavano del tutto inefficaci al contrasto della ludopatia, a differenza di quanto pubblicizzato dalla società oggetto di indagini.

Il gioco illegale, privo delle garanzie previste dalla legge, oltre a sottrarre risorse allo Stato, si può tradurre, di fatto, in una vera e propria truffa ai danni dei giocatori, poiché riduce sensibilmente le chance di vincita.

dal nostro corrispondente a Torino

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