Politica - 03 maggio 2019, 09:10

Intervista ai candidati/8: Gianna Baucero, Forza Italia per Corsaro

«GLI ANNI CON FOSSALE ASSESSORE FURONO "SCOPPIETTANTI" PER LA CULTURA VERCELLESE. UN GIORNO ARRIVARONO OTTO PULLMAN... HO COLLABORATO PER LA MAGNA CHARTA: L'ULTIMO DONO DI MIO MARITO ALLA CITTA'»

Gianna Baucero, candidata in Forza Italia

Professoressa Gianna Baucero, la decisione di candidarsi al fianco di Andrea Corsaro in un momento travagliato. La perdita di suo marito, la Magna Charta (e le polemiche sulle Magna Charta). È stata una decisione sofferta oppure ha detto subito di sì?

«Ci ho riflettuto una settimana. È stata una proposta sorprendente, impegnativa, difficile. Richiedeva un’adeguata meditazione. Mi sono interrogata su molti punti: su cosa mi avrebbe consigliato mio marito, sulle mie capacità, sull’impegno, sullo stress e su molto altro. Le sembrerà strano, ma le polemiche sulla Magna Carta non hanno influito sulla mia scelta: sarebbe stato irriverente nei confronti di Andrea Corsaro e una diminutio rispetto al suo progetto e a tutti gli altri membri della lista. Non ho scelto di andare “contro” qualcuno. Ho offerto il mio contributo “per” qualcuno: Andrea Corsaro e la mia Vercelli. Una scelta di stima e di fiducia per una persona che ritengo in gamba».

Si racconti a chi non la conosce.

«Sono una professoressa di quasi 59 anni. Insegno da quando ne avevo 20. Sono al Liceo Scientifico, dove insegno inglese, dal 1999 e sono onorata di far parte di un istituto che ho sempre considerato un’eccellenza.

Ho un figlio di 26 anni che sta per laurearsi in giurisprudenza. Fino a pochi mesi fa avevo un marito, Ezio, con il quale ho condiviso un viaggio di complicità e d’amore iniziato nell’adolescenza. Era il mio faro. E poiché sono rimasta orfana da piccola ben presto Ezio divenne tutta la mia famiglia.Con lui e altri amici nel 2005 ho fondato l’Associazione Culturale Chesterton Onlus, con la quale abbiamo organizzato tanti eventi culturali, alcuni dei quali di alto profilo, in collaborazione con prestigiose realtà inglesi e gallesi. Il mio consorte mi ha sempre consigliata e assistita in tutte le attività culturali, che condividevamo con gli altri consoci in un clima di grande amicizia e collaborazione. Amo viaggiare e fotografare e con Ezio ho compiuto viaggi bellissimi nelle mie British Isles, fin da quando eravamo giovani.

Sono sempre stata molto studiosa e ho scritto diversi libri di storia inglese. Ogni pomeriggio, quando mio marito tornava dal lavoro, gli leggevo ciò che avevo scritto durante il giorno e insieme discutevamo i pro e i contro. In questo momento non sto scrivendo, perché Ezio non c’è più».


Gli ultimi dieci anni della cultura a Vercelli. Cinque con il marchio”Giorgio Fossale” (e soldi, grazie anche ai finanziamenti regionali) e cinque con le iniziative portate avanti prima da Maura Forte e poi da Daniela Mortara. Una riflessione su questo decennnio.

Ho vissuto una parte dei dieci anni di Fossale, fino al 2012. Furono anni “scoppiettanti” per la cultura vercellese. Anni intensi, in cui ogni sera c’era almeno un evento e la gente aveva sempre qualcosa da scegliere: un concerto, una pièce, una conferenza, un vernissage. Vercelli era diventata “città d’arte” e nei mesi delle mostre Guggenheim si riempiva di turisti. Noi di Chesterton organizzavamo il Tè del Cardinale in basilica. Un giorno venne una comitiva di otto pullman guidata da un parroco della Brianza che somigliava a Don Abbondio. Fu una giornata indimenticabile. In quegli anni a Vercelli arrivarono personaggi di fama mondiale.

Dal 2012, quando ho iniziato a scrivere il mio libro sulla Magna Carta, mi sono dedicata quasi esclusivamente alla ricerca e alla scrittura e molto meno alle attività pubbliche. Poco dopo ho iniziato le ricerche per l’ultimo libro, “Predestinati”, che mi hanno assorbita molto. Non ho partecipato alla vita culturale dell’amministrazione Forte e non mi sembra corretto esprimere giudizi. Negli ultimi sei - sette anni le mie uniche uscite sono state riservate ai concerti della Camerata Ducale, anche perché, al di là della mia ammirazione per il Viotti Festival, sono legata alla famiglia Rimonda da un’amicizia di vecchia data.

Ho concesso volentieri la mia collaborazione a Daniela Mortara quando mi ha interpellata per la ricerca della Magna Carta. L’ho fatto a prescindere dalla politica, in veste di consulente culturale e unicamente per il bene della mia città. L’ho fatto con competenza e ho dimostrato che se si collabora si può andare lontano. Le polemiche non mi riguardano: io ho esaudito il desiderio di mio marito. E la Magna Carta resterà il suo ultimo dono alla nostra città».







rb