Cronaca - 08 marzo 2019, 17:08

Inchiesta Luna Park, arresti domiciliari per il comandate dei Vigili

HA AMMESSO PARTE DEGLI ADDEBITI E SI E' DIFESO DA ALTRE ACCUSE. "E' MOLTO PROVATO, MA HA CAPITO DI AVER SBAGLIATO", SPIEGA IL SUO LEGALE

Dopo una settimana, Mauro Ferraris, comandante della Polizia locale di Borgo d'Ale finito al centro dell'inchiesta sul rilascio irregolare dei codici autorizzativi per le giostre, lascia il carcere e va ai domiciliari.

Lo ha stabilito il Gip, accogliendo la richiesta che era stata presentata dell'avvocato difensore Massimo Mussato al termine dell'interrogatorio di garanzia. La condotta ampiamente collaborativa di Ferraris, che davanti al giudice ha risposto alle domande, ammettendo molti addebiti ma spiegando anche l'insussistenza di altre accuse, è dunque stata valutata positivamente anche dal magistrato.

"Apprezzo molto la giusta decisione del Giudice di accogliere la nostra istanza - commenta l'avvocato Mussato -. Ora il signor Ferraris potrà affrontare la sua vicenda giudiziaria vivendo con la propria famiglia e lontano dal carcere".

Esperienza, quest'ultima che ha molto provato l'indagato. "Ferraris è consapevole degli errori che ha commesso - spiega Mussato - e si è detto disposto nel limite del possibile a porvi rimedio. Ha tenuto una condotta ampiamente collaborativa e si è detto pronto a rifondere ciò che e stato illecitamente percepito. Nel corso degli interrogatori ha mostrato consapevolezza e pentimento".

Rispetto alle contestazioni rivolte a Ferraris dai magistrati, Mussato fa notare come "Al di là dei numerosi fatti di reato ipotizzati, imponenti solo sotto un profilo quantitativo, e della loro gradazione di gravità che sarà oggetto del processo, occorre però dire che, ad oggi, non stiamo parlando, come ho letto in alcuni casi, di patti corruttivi per diverse centinaia di migliaia di euro, bensì di poche decine di migliaia di euro complessive. Basti dire che il sequestro preventivo disposto da parte del Giudice è pari a poco più di 26mila euro. Questa cifra potrà anche cambiare e comunque il quadro accusatorio rimane complesso, ma è corretto fornire una dimensione reale di ciò che il signor Ferraris ha ricevuto a titolo di pagamento da soggetti terzi".  

L'elemento delicato, in tutta la vicenda, è il numero dei fatti addebitati, più che loro gravità.

Tuttavia anche per la difesa, così come per il magistrato, c'è ancora molto lavoro da fare. "Occorre tempo per studiare il grande numero di carte processuali – conclude Mussato - una sola parte delle quali è già a disposizione della difesa, e attendere la conclusione delle indagini. Solo successivamente a quel momento, si potranno avanzare prospettive concrete sulla difesa e sulla scelta del rito processuale".

redaz