E' una storia tremenda di crudeltà e sopraffazione quella che arriva dalla vicina Lomellina, da Cozzo, in particolare, paese di 370 anime a qualche chilometro dal vercellese.
Un uomo di 54 anni e la sua convivente 38enne sono stati arrestati dai carabinieri con l'accusa di avere tenuto segregati in un garage la madre 78enne dell’uomo e il fratellastro 38enne, disabile intellettivo, impossessandosi delle loro pensioni.
Le accuse, nei confronti dei due presunti carcerieri sono di maltrattamenti in famiglia, sequestro di persona, riduzione in schiavitù, circonvenzione di incapace e abbandono di persona incapace.
Madre e figlio erano tenuti in poco piiù di 40 metri quadri, in uno spazio poco illuminato e mal areato e privo dei servizi igienici; le due vittime erano costrette ad espletare i propri bisogni in secchi oppure in giardino dove si lavavano utilizzando un tubo dell’acqua. I due mangiavano soltanto una volta al giorno, vivevano nel terrore di subire maltrattamenti e privazioni. Per dormire avevano a disposizione due lettini di plastica da piscina ed erano anche videosorvegliati attraverso un impianto collegato con l'abitazione.
I carabinieri, al termine dell'indagine, hanno sequestrato tutto lo stabile, portando madre e figlio all’ospedale di Vigevano, e gli arrestati nelle carceri di Pavia e Vigevano. L'indagine, però prosegue: secondo quanto appurato dalle forze dell'ordine, vessazioni e reclusione sarebbero iniziati già tre anni fa, quando la famiglia si trasferì a Cozzo. Ora l'obiettivo è capire se qualcuno sapeva della situazione e, per comodità o indifferenza, ha preferito far finta di niente.