Cronaca - 31 luglio 2017, 13:08

"Ciao Jano, portati lassù forbice, pettine e rasoio. E la sciarpa del Milan"

TANTI RICORDI COMMOSSI DEGLI AMICI DI SEBASTIANO CARUSO, IL PARRUCCHIERE MORTO DOMENICA IN UN INCIDENTE DI MOTO

Tornava da una gita con la sua amata Vespa e, forse, è stato tradito dall’asfalto umido all’altezza della rotonda di Trino. E oggi sono moltissimi i vercellesi che piangono la tragica fine di Sebastiano - Jano - Caruso, siciliano di origine, ma vercellese per scelta, parrucchiere e barbiere di via Tripoli. “Il miglior parrucchiere di via Tripoli - diceva, scherzoso per poi aggiungere - anche l’unico per altro”.
Era arrivato a Vercelli quasi per caso nel 1970, e fu proprio un incidente in Vespa a legarlo per sempre alla città. Nel corso della convalescenza Caruso decise di aprire il negozio di barbiere. E, da Vercelli, non se andò più.
Qui è cresciuta la sua famiglia: la moglie Germana, i figli Paola (anche lei titolare di un salone da parrucchiera) e Mirko. I tanti amici, la passione per il Milan.  
E, non appena si è diffusa la notizia del tragico incidente, sono state decine le attestazioni di affetto e stima, lasciate sui profili di Facebook. Tutti ricordano le grandi passioni di quest’uomo: famiglia, lavoro, Vespa, Milan. E ricordano il sorriso e la simpatia.
“Non posso credere che sia vero… Jano il nostro parrucchiere siciliano a Vercelli. Ti abbiamo amato tutti mamme, figli, nonni. Portati gli attrezzi del mestiere che sicuro ti faranno lavorare anche dove andrai. Un abbraccio a Germana e figli”
“Vogliamo ricordarti così. Sorridente, felice. Con pettine e forbici. In quella via Tripoli di cui vantavi essere il miglior barbiere. E dicevi pure l’unico. Lo sfondo delle pagine di giornale delle imprese rossonere. Le maglie della Pro Vercelli in bella vista. E sì, anche la vespa. La tua passione.  Parcheggiata davanti all’entrata. Questo eri tu. Per la tua famiglia, per i tuoi amici, per i membri del Milan Club e del Vespa Club. E per tanti altri che ti hanno conosciuto, che hanno avuto questa fortuna”.
“In Paradiso portati la Vespa caro amico mio e nostro.... Non siamo degni di commentarti, eri troppo grande e unico! E non dimenticarti la tua cara sciarpa rossonera. Le partite le vedrai dalla tribuna del campo del Paradiso!”.

redaz