Promettevano auto da sogno a fronte di un versamento di quote relativamente modeste. Con questo stratagemma, due fratelli astigiani pluripregiudicati, tre manager e un promotore, dietro il paravento di una società tedesca, sono riusciti a racimolare in un anno e mezzo più di 10 milioni di euro vendendo la speranza di poter guidare, con la formula del noleggio a 24 mesi, prestigiose “berline” a costo zero o quasi.
Per fare ciò hanno utilizzato un sito web e si sono avvalsi della collaborazione di numerosi promotori sparsi su tutto il territorio nazionale. In sostanza, il meccanismo posto in essere altro non è che una “catena di Sant’Antonio”, dove il guadagno di un soggetto aderente a tale forma contrattuale deriva esclusivamente dal reclutamento diretto o indiretto di un certo numero di soggetti che a loro volta versano delle somme prefissate. L’ingresso nel sistema di nuovi iscritti consente a chi aveva già aderito di salire a un livello superiore e così via, di livello in livello. ( contratti a struttura piramidale, per altro, sono vietati dalla legge 173/2005 esono puniti come reato, seppur di natura contravvenzionale.
La società stanata dalla Guardia di Finanza di Biella attraverso l'operaizone Car dream, prometteva di consegnare una vettura dopo qualche mese dall’ingresso nel sistema a coloro che avessero versato una quota mediante bonifico. Tale automobile sarebbe stata concessa a noleggio per 24 mesi senza che i beneficiari fossero gravati da ulteriori costi (compreso cambio gomme, bollo, assicurazione). Alla scadenza, avrebbero potuto, poi, noleggiare altri automezzi di classe e cilindrata superiori, fino a una vera e propria “supercar”: una Maserati. Tale sistema, incentrato su uno “schema piramidale”: ovvero il “gioco” continua a funzionare fintanto che vi siano individui alla base della piramide che garantiscono a coloro che già hanno aderito di avanzare di livello attraverso il pagamento delle quote di entrata. Pertanto, i partecipanti che si trovano alla base della piramide potranno recuperare il loro investimento iniziale, solo, e se, un alto numero di nuovi ingressi (con i relativi investimenti iniziali) aderirà allo schema.
Solo che, da un punto di vista matematico, la catena, prima o poi, “implode”, in quanto, dopo una ventina di passaggi per farla andare avanti servirebbe tutta la popolazione italiana e dal 30° passaggio non basterebbero tutti gli abitanti della Terra.
A oggi, sonon ben 23.000 le persone aderenti al sistema “piramidale” portato alla luce nel corso dell'inchiesta: hanno versato quote a vario titolo per più di 10 milioni di euro in poco più di un anno dall’avvio della società. Nonostante l’ingente cifra raccolta e il consistente numero degli affiliati, solo 84 hanno ricevuto l’autovettura promessa.
I 6 responsabili della truffa sono stati denunciati a piede libero: i finanzieri hanno scoperto tale sistema truffaldino intrufolandosi in incognito a una delle riunioni tenutesi a Biella lo scorso mese di febbraio. Altri simili incontri si sono succeduti su tutto il territorio nazionale per reclutare nuovi aderenti. Una volta capito il meccanismo, sono scattate le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Biella che ha disposto alcune perquisizioni domiciliari, eseguite il 19 aprile scorso e nel corso delle quali sono stati acquisiti importanti elementi utili ai fini delle investigazioni. I Finanzieri di Biella hanno anche provveduto ad oscurare il sito web della società tedesca, onde evitare l’adesione di ulteriori persone ignare e invitano le persone che si ritengono truffate a presentare denuncia rivolgendosi al più vicino Comando della Guardia di Finanza.