Attualità - 05 maggio 2016, 09:32

Un anno di attesa per un elettrocardiogramma: è inaccettabile

IL COMITATO "SALVIAMO L'OSPEDALE SANT'ANDREA" FA IL PUNTO SULLE CRITICITA' EMERSE DOPO L'INCONTRO PUBBICO (A CUI HANNO PARTECIPATO PER LO PIU' POLITICI). GROSSI PROBLEMI PER LA RIORGANIZZAZIONE DI ONCOLOGIA

Riceviamo e pubblichiamo.

Possiamo essere moderatamente soddisfatti dell’incontro avvenuto sabato 30 aprilealla Pasticceria Twenty. Poca l’affluenza di cittadini, ma non ne siamo rimasti stupiti: non sarebbe la prima volta che il vercellese “arrabbiatissimo” a parole, poi quando puo’ concretamente essere protagonista, si dilegua.

Quello che ci ha piacevolmente colpito è invece la partecipazione degli esponenti della politica vercellese. Erano presenti esponenti di Sel, della Lega, di Forza Italia, il sindaco Maura Forte, il consigliere regionale Molinari, il sottosegretario Luigi Bobba. Come rappresentante dei medici Piergiorgio Fossale, che essendo anche un medico di base, raccoglie i malumori e le lamentele dei cittadini giormalmente.

Quello che è emerso dagli interventi è che uno dei drammi della sanità tutta, non solo vercellese, sono le liste di attesa: 4 mesi per un’ecografia addominale, 7 mesi per un’ecografia tiroidea, un anno per un elettrocardiogramma sono tempistiche inaccettabili; e di certo non tutti possono permettersi di rivolgersi a strutture private (un’ecografia da privato può costare sui 150 euro). Per fermare la migrazione dei pazienti verso il privato o peggio ancora nella vicina Lombardia, di certo c’è che bisogna ridurre queste liste di attesa, assumendo personale, aumentando gli orari di esecuzione degli esami, estendendoli, dove già non sia previsto, anche al sabato.

Altra nota dolente è Oncologia. Come tutti sanno il reparto oncologico da struttura complessa è stato ridotto astruttura semplice, con effetti a dir poco devastanti sui pazienti. Nel giro di tre giorni il reparto di Oncologia veniva chiuso; al paziente oncologico vengoo riservati 4 posti letto in Medicina solo per le urgenze (i ricoveri programmati verrano fatti a Novara), dove pare che l’oncologo non possa accedervi se non chiamato dai medici del reparto. Inoltre pare anche che nessuno si sia preso la briga di fare una formazione adeguata al personale del reparto ospitante, nonostante il paziente oncologico sia per definizioneun “paziente fragile” (termine che tanto piace a questa amministrazione regionale). E mentre in tre giorni avveniva questo cambiamento non avveniva contemporaneamente ciò che fu promesso un anno fa dall’assessore regionale allaSanita Antonio Saitta: la partenza del Piano di assistenza territoriale.

Toccante è stato l’intervento di una Oss domiciliare che spiegava appunto le esigenze particolari dei pazienti oncologici e della scarsa attenzione sull’assistenza domiciliare. La risposta di Gabriele Molinari consigliere regionale del Pd, sul perchè nessuno sia intervenuto è stata che Chiamparino ha stabilito che la politica non può interferire conquanto deciso dai Direttori Generali Asl (quello di Vercelli è Chiara Serpieri), che deve essere lasciato libero di decidere quanto di meglio si può fare per l’azienda.

Per cui evidentemente quel “vi prometto che nessun posto letto sarà tagliato prima che parta il Piano di Assistenza Territoriale” era solo un modo di dire, così per tenere buona la folla.Pare comunque che Saitta sarà a Vercelli i primi di giugno, vedremo se in quell’occasione potrà spiegarci come mai alla sua promessa non sono seguiti i fatti.

Per quanto riguarda Emodinamica, finchè non sarà chiusa la procedura di rientro della Regione Piemonte (per i debiti contratti nelle precedenti amministrazioni) non si potrà chiedere nè ottenere nulla (le Molinette ha tre emodinamiche, ma si sa cheTorino è intoccabile). Da giugno in poi saranno gli stessi consiglieri regionali, pare, a fare pressione su Reschigna (che colloquia con Roma), affinchè Emodinamica rimanga a Vercelli... Noi il nodo al fazzoletto ce lo facciamo e ci si rivede a giugno. Il consigliere comunale Alessandro Stecco di Lega Nord ha ottenuto (almeno verbalmente) la promessa daparte del sindaco della convocazione a breve di un consiglio comunale aperto alla presenza di Saitta e della Serpieri. Dal canto suo il sindaco Maura Forte ha dichiarato che “sta lavorando per risolvere tutte queste problematiche”, come non è dato saperlo.

L’incontro è durato due ore e gli argomenti e i margini di manovra ancora ampi ci hanno convinti a continuare per la nostra strada, nonostante ripetiamo, siamo amareggiati di come Vercelli sui social network critica questa riorganizzazione ospdaliera ma che non muova mai un muscolo per tentare di cambiare le cose (tanto c’è sempre qualcun altro che lo fa).

Comitato Salviamo l'Ospedale Sant'Andrea