Si chiama Rosanna Lavezzaro, è di Torino, ha 50 anni, ed è il trentaquattresimo Questore di Vercelli. Rispetto alle fotografie comparse qualche giorno fa su giornali e social network, che la ritraevano impegnata in servizi di ordine pubblico, il primo impatto con il nuovo massimo dirigente della Questura è decisamente più soft.
Un pizzico di emozione per la prima conferenza stampa nelle vesti di Questore la si percepisce, ma per essere a proprio agio sono sufficienti pochi istanti in cui la dottoressa Lavezzaro ripercorre con la gioia negli occhi la sua carriera nella Polizia di Stato. Ventisei anni in Polizia, di cui nove anni alla Digos di Torino e dodici all’ufficio immigrazione del capoluogo piemontese, un’esperienza rimasta nel cuore del nuovo Questore: «Quella all’ufficio immigrazione è stata una esperienza indimenticabile, dal grandissimo significato umano. Ho portato alcune novità , ma non vergogno a dire che umanamente è sicuramente di più ciò che ho ricevuto rispetto a ciò che ho dato. Non dimenticherò mai quest’esperienza».
Nel suo curriculum professionale tanto ordine pubblico dalle partite di Juventus e Torino, alle manifestazioni No Tav e soprattutto due G8, quello di Genova e quello di L’Aquila. Proprio quando parla del G8 genovese il sorriso rassicurante sparisce per un attimo dal suo volto: «A Genova il mio compito era quello di collegamento con le Polizie straniere, è stata un’esperienza particolare e che ha insegnato tanto».
Sposata da 25 anni, più 9 di fidanzamento, con un ingegnere libero professionista è madre di due giovani: Giulia di 20 anni studentessa di economia e Giancarlo di 18 anni diplomando e che dall’anno prossimo studierà al Politecnico. Nonostante la famiglia sia a Torino, il Questore non farà la pendolare ma vivrà a Vercelli: «Almeno inizialmente sarò sempre a Vercelli perché voglio conoscere questa città e viverla a pieno, anche questo fa parte del mio lavoro. Mi hanno parlato dei vercellesi come di cittadini modello e non vedo l’ora di scoprirla meglio».
«Spesso si parla del tetto di cristallo – ha spiegato il Questore Lavezzaro – come di quel tetto che le donne, pur arrivando in alto, non riescono a sfondare. A Vercelli questo tetto sembra non esserci dato che sono tante le donne in posizioni di vertice».
Una priorità del nuovo Questore è sicuramente quella relativa ai furti nella bassa: «Continuerò le iniziative promosse dal Questore Pagliazzo Bonanno perché, anche se i dati parlano di furti in leggero calo, va soddisfatto anche il desiderio di sicurezza percepita da parte del cittadino». L’impressione è che il nuovo Questore con la sua umanità e normalità riuscirà a fare breccia nel cuore di vercellesi continuando il buon lavoro fatto da chi l’ha preceduta con quel tocco di femminilità che non guasta mai.