Cronaca - 28 luglio 2015, 12:22

Viaggio nelle case popolari dell'Isola

TRA TOMBINI DIVELTI, CALDAIE GUASTE ED INFISSI COLABRODO

case popolari di via don Rossi

Tra via Tracia e via don Lorenzo Rossi, al fondo del quartiere Isola, le case popolari gestite dall’Atc non brillano certo per cura ed attenzione. Tanti, tantissimi sono gli inconvenienti, più o meno gravi, cui i residenti devono far fronte: e la vita quotidiana, confinata per lo più in alloggi di 50 metri quadrati scarsi, diventa difficile giorno dopo giorno.

Fra muri scrostati e scale poco sicure, spesso sono le manutenzioni ordinarie, quelle che ogni casa privata affronta per necessità, a dare i problemi maggiori: «Volete un esempio? – riferisce cordialmente Pino Bertotti, aggravato dalla disabilità da qualche anno, con 394 euro di pensione al mese – A me l’affitto è stato aumentato di circa 40 euro: ora sono a circa 220 euro. Paghiamo tutti sempre le stesse cifre, se non aumentate, e poi nessuno viene nemmeno a leggere i contatori delle utenze. È corretto? Che io consumi poco o tanto, pago sempre uguale. Per giunta, l’Atena due inverni fa ci lasciò per giorni senza acqua calda e senza riscaldamento, perché avevano staccato il servizio a causa delle tante insolvenze di altri condomini». E dopo mesi di sollecitazioni agli organi competenti, l’incubo che le caldaie vadano in blocco, per questioni tecniche, è sempre presente: «Anche d’estate si è guastata – continua Bertotti – il riscaldamento è spento, certo, ma anche lavarsi con l’acqua fredda non è proprio piacevole. Non parliamo degli infissi, veri e propri colabrodo. Conosco inquilini che hanno speso fior di quattrini per rimetterli a posto, altrimenti d’inverno si muove per gli spifferi freddi».

Bertotti ed altre persone residenti, radunatesi nel cortile dello stabile, segnalano poi altre magagne: «Più passa il tempo, più tutto va in malora – affermano  due signore – Anche se i rapporti di vicinato quasi sempre sono buoni, perché nella difficoltà ci si aiuta, non si può fare più di tanto. I tombini sono divelti e si può inciampare, le porticine dei condomini non si chiudono bene, a volte sono rotte. E poi, i bidoni dell’immondizia puzzano e non vengono mai lavati. Purtroppo c’è anche qualcuno che ignora le buone maniere e lascia l’immondizia dove capita: altro che raccolta differenziata!».

Un commento viene anche spostato sull’ex Ipai, dove da qualche anno sono state approntati nuovi alloggi: «Sono belle case da vedere da fuori – commentano i residenti – ma sono invivibili: sono piccole, mal distribuite, senza balconi e poco luminose. Quel complesso non nacque come residenziale e se ci entri lo noti subito. Hanno speso tanti di quei soldi pubblici per l’ex Ipai e per noi nemmeno si sono preoccupati di cambiare gli infissi e di riparare le caldaie».

Nelle parole di questi cittadini c’è tutto il malumore per una vita sufficientemente disagiata: «Siamo abbandonati a noi stessi – concludono – e non siamo nemmeno una delle palazzine peggiori dell’Atc. Certo è che la situazione è sicuramente difficile, per noi in primo luogo, per i gestori subito dopo». Nei prossimi giorni, altri servizi da altre abitazioni popolari della città.

case popolari

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Giuseppino Bertotti

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paolo pulcina