L'ex assessore regionale Roberto Rosso è stato portato in procura a Torino per essere interrogato. L'esponente di Forza Italia è coinvolto nell'inchiesta "Fenice" in seguito all'arresto per voto di scambio politico-mafioso.
Rosso è in carcere dal 20 dicembre. Era stato lui stesso, nei giorni scorsi, a chiedere di essere ascoltato dai pm Paolo Toso e Monica Abbatecola che coordinano l'indagine. Nel corso dell'interrogatorio di garanzia, subito prima di Natale, l'esponente politico si era avvalso della facoltà di non rispondere, in attesa, aveva fatto sapere il suo legale, di poter prendere contezza delle accuse mosse dai magistrati.
A pochi giorni dall'udienza davanti al Tribunale del Riesame, Rosso, assistito dall'avvocato Giorgio Piazzese, sembra dunque intenzionato a chiarire la propria posizione. Secondo quanto accertato dall'indagine della Guardia di Finanza, Rosso avrebbe versato 7900 euro a esponenti della cosca Bonavota di Carmagnola per assicurarsi un pacchetto di voti in occasione delle elezioni regionali dello scorso maggio, quando l'esponente politico, che da circa un anno aveva aderito a Fratelli d'Italia, si era candidato in uno dei collegi di Torino. Inizialmente l'accordo sarebbe stato di un versamento di 15mila euro, poi sceso a circa la metà dopo che, a urne chiuse, i voti ottenuti erano stati decisamente meno di quelli promessi.