Cintura di Vercelli - 25 novembre 2019, 10:42

Maltempo: dopo le piogge, si contano i danni

Particolarmente pesante la situazione di alcuni centri già colpiti dalla grandine di luglio (e che non hanno ancora ricevuto nulla)

Maltempo: dopo le piogge, si contano i danni

Torna lentamente alla normalità la situazione del vercellese. Dopo un fine settimana all'insegna del maltempo, con allagamenti diffusi nelle aree golenali di campagna e con amministrazioni comunali e protezione civile al lavoro per monitorare fiumi e reticolo irriguo, la situazione, nella parte bassa della provincia, volge decisamente al meglio.

A Caresana è stata riaperta la strada comunale chiusa nella serata di domenica per allagamento; l'acqua dei canali che attraversano l'abitato di Asigliano sta diminuendo e anche a Motta de'Conti la situazione volge verso la normalità. "I livelli di Marcova e Sesia stanno diminuendo. Anche il nostro Poetto si sta abbassando", ha annunciato alle 7 di lunedì il sindaco Emanuela Quirci. A Trino e Crescentino continuerà il monitoraggio del Po che, tuttavia, è in costante calo (in mattinata a Trino era a 3,70 metri quindi abbondantemente sotto il livello di guardia), mentre la rete idrografica minore continua a defluire con costanza.

Ma la pioggia intensa di questi giorni ha comunque causato rilevanti danni sia al pubblico che ai privati. Molti dei quali stanno ancora facendo i conti con la tragica grandinata di luglio, come ricorda in un post, il vicesindaco di Asigliano, Lillo Bongiovanni.

"Ci sono famiglie che hanno avuto infiltrazioni dal tetto, ancora danneggiato dalla grandine. Per non parlare dei nostri risicoltori che a causa della pioggia non potranno raccogliere il riso. Come in molti avranno notato numerosi campi non sono stati raccolti e difficilmente lo saranno. È evidente che il chicco di riso rischia di "germogliare in pianta", diventa macchiato e perde il valore commerciale al punto di essere abbandonato in campo. Lo Stato, ad oggi, non ha trasferito alcuna somma....nemmeno i 50 euro di rimborso per la carta che abbiamo usato al fine di compilare le varie schede per i danni del 6 di luglio e per quella che dovremo ancora compilare. Certo non abbiamo le gondole e nemmeno la presunzione di avere piazza San Marco ma cavolo ma cosa dobbiamo ancora subire per vederci riconosciuto lo Stato di emergenza?", si chiede amareggiato.

redaz

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