"Non erano destinati all'anfiteatro ma alla valorizzazione della Domus romana del Brut Fund gli 850mila che la Sovrintendenza aveva a bilancio per l'anno 2019 destinati alla valorizzazione dei siti archeologici di Vercelli". Lo ricorda, in un post pubblicato sul suo profilo social, l'ex sindaco Maura Forte che, a distanza di qualche settimana, torna sul tema del parco archeologico della città di Vercelli oggetto di una recente delibera della giunta comunale.
"Le dichiarazioni del sindaco Corsaro e dell’assessore Michelini durante il Consiglio in cui si è discusso dell'acquistato all’asta dell'anfiteatro e successivamente riprese dai giornali annunciano che il Ministero per i Beni e le Attività culturali, attraverso la Sovrintendenza abbia stanziato 850 mila euro per la valorizzazione dei siti archeologici di Vercelli. Bene, preciso che i fondi sono stati stanziati parecchio tempo fa per l’anno finanziario 2019, infatti la lettera citata in Consiglio in verità non preannunciava lo stanziamento bensì la Soprintendenza “... al fine di avviare le attività di competenza chiede informazioni in merito all’acquisizione da parte di codesta Amministrazione dell’area delle domus di età romana del Brut Fund, tutelata in forza del DM 19 marzo 1988, dal momento che fino a quando l’area in questione non sarà di proprietà pubblica il progetto di cui sopra non potrà essere perfezionato nei termini previsti, con il conseguente rischio di perdita dei fondi stanziati”.
Maura Forte ricorda che gli 850mila euro "rimangono in gestione alla Soprintendenza e devono essere utilizzati a breve, e proprio per questo, l’Amministrazione precedente aveva in corso la trattativa per l’acquisto delle Domus del Brut Fund, perché questa era la destinazione condivisa e inserita nel progetto per ottenere i fondi dal Ministero, progetto “Vercellae: percorsi dentro la città antica. Programma di manutenzione, recupero e restauro dei siti archeologici vercellesi”.
Sulla scelta dell'amministrazione di andare ad acquistare l'area di corso De Rege, Maura Forte precisa che "Nel 2018, a seguito dell’asta pubblica dell’area dell’anfiteatro, l’Amministrazione precedente, con una nota al Giudice dell’Esecuzione, ha voluto rimarcare l’esistenza del vincolo archeologico e la necessità che si evidenziasse la prelazione a favore del Comune. Infatti il Giudice accolse il rilievo disponendo una nuova perizia con il rifacimento del bando. Non è chiaro ad oggi, e non abbiamo ottenuto risposte a tal proposito, il motivo per cui l’Amministrazione abbia voluto acquisire subito l’immobile alla prima seduta di asta e non attendere le prossime visto il diritto di prelazione esistente. Certamente ciò avrebbe comportato un risparmio in denaro per l’amministrazione. Altro interrogativo quando verrà acquistata la Domus Romana del Brut Fund, area importante per la valorizzazione archeologica della città".
Infine l'ex sindaco si toglie un sassolino rispetto a una dichiarazione riportata da qualche testata sul fatto che la passata Amministrazione abbia “lasciato tornare a Torino senza battere ciglio e in modo inspiegabile ...l’Apollo.. “: "Voglio ricordare all’attuale sindaco che l’accordo della restituzione fu proprio lui a firmarlo nel 2013/2014. E, comunque, la mia amministrazione chiese e ottenne una proroga".