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Cronaca | 20 settembre 2019, 22:58

Omicidio di Paola Merlo: chiesto l'ergastolo per il figlio Caleb

MOMENTI DI TENSIONE IN AULA, A NOVARA, CON L'IMPUTATO CHE INSULTA UN MAGISTRATO E URLA LA PROPRIA INNOCENZA

Caleb Merlo è accusato dell'omicidio della mamma adottiva, Paola Merlo

Caleb Merlo è accusato dell'omicidio della mamma adottiva, Paola Merlo

La richiesta di condanna all'ergastolo è arrivata dopo circa due ore di requisitoria: per i pubblici ministeri Davide Pretti e Francesco Alvino è stato Caleb 'Ndong, 39enne di origine camerunense, ad aver ucciso la mamma adottiva, l'insegnante Paola Merlo, la donna che aveva reso possibile la sua permanenza in Italia, gli aveva dato l'opportunità di studiare e di costruirsi una vita.

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Secondo l'accusa, Caleb l'ha colpita ripetutamente, simulando poi un incidente domestico. Un piano premediato, nato per motivi economici (Caleb era schiavo del gioco d'azzardo) e per il quale l'uomo aveva anche cercato di costruirsi una sorta di alibi. Pochi giorni prima dell'omicidio, Caleb Merlo aveva denunciato un tentativo di rapimento e minacce di morte nei confronti suoi e della mamma. Atti criminosi che, tuttavia, non avevano trovato riscontri nelle indagini a suo tempo svolte dagli agenti della Questura di Vercelli.

Giunto alle battute finali, il processo per l'omicidio del luglio 2018, celebrato davanti alla Corte d'Assise di Novara, non ha mancato di riservare momenti di tensione e colpi di scena. Quando si è sentito additare come omicida, durante la requisitoria del pubblico ministero Alvino, Caleb Merlo si è lasciato andare a pesanti insulti all'indirizzo del magistrato e, urlando, ha ribadito la propria innocenza. "Non ho ucciso mia madre" ha gridato, alzandosi di scatto e causando così la reazione delle forze dell'ordine, che lo hanno immobilizzato e riportato a sedere. Dopo aver ripreso il controllo di sé, l'imputato si è scusato, ma intanto lo scatto e gli insulti gli varranno una nuova denuncia. Fin dall'inizio dell'inchiesta, e durante tutto il processo, Caleb Merlo si è sempre dichiarato vittima di un errore e, dunque, innocente: posizione confermata anche dal suo legale, Alessio Soldano, che ha chiesto una sentenza di assoluzione, se non altro per il mancato raggiungimento della prova. Repliche e sentenza la prossima settimana.

redaz

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