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Cronaca | 17 settembre 2019, 07:37

Era stato condannato per l'omicidio Vinci un capo ultrà juventino arrestato nell'inchiesta "Last Banner"

DINO MOCCIOLA ERA TRA MALVIVENTI PROTAGONISTI DELLA SANGUINOSA RAPGINA DEL 1989

La lapide che ricorda il luogo dell'agguato in cui morì Vinci

La lapide che ricorda il luogo dell'agguato in cui morì Vinci

Riporta a una pagina drammatica della cronaca nera vercellese l'arresto di Gerardo Mocciola - Dino - classe 1963, il capo del gruppo nultrà della Juve dei Drughi, finito in manette nell'ambito dell'operazione "last banner".

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Drughi, infatti, faceva parte del gruppo di criminali che uccisero, esattamente trent'anni fa, il carabiniere Salvatore Vinci. Cresciuto nel torinese, ex allievo della scuola di polizia di Trieste da cui venne allontanato per la sua aggressività, Mocciola colleziona arresti fin da quando è ventenne: nel 1983, i poliziotti lo arrestano per il pestaggio di due tifosi interisti. Poi viene fermato a Genova e a Firenze, con le accuse di aver preso a sprangate un carabiniere.

Infine il delitto Vinci: il 28 gennaio 1989 a San Giacomo Vercellese Mocciola, insieme a due carabinieri, rapina un furgone e, nel corso di un controllo l’appuntato Salvatore Vinci, che aveva riconosciuto i colleghi infedeli, viene ucciso.

Mocciola viene condannato a venti anni di carcere per concorso in omicidio e una sfilza di altri reati. A distanza di tanto tempo da quei fatti, il suo nome resta al centro della cronaca del malaffare.

redaz

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