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Economia | 29 giugno 2019, 11:09

Sanac, stato di agitazione e presidio in Comune

I SINDACATI: SI AGGRAVA LA SITUAZIONE PER L'IMPIANTO EX ILVA

AAlan Orso Manzonetta

AAlan Orso Manzonetta

La forte disappunto è esploso ieri, venerdì 28 giugno 2019, all'indomani delle Assemblee avvenute alla Sanac di Gattinara, azienda leader nazionale nella fabbricazione di refrattari, attualmente in Amministrazione straordinaria controllata dal gruppo ex Ilva. Un disappunto generato dalle pessime notizie derivate dall’ultimo incontro con il Ministero dello sviluppo economico e i responsabili aziendali richiesto richiesto dalle Segreterie nazionali e territoriali di Filctem, Femca, Uiltec e dal coordinamento nazionale Rsu, avvenuto a Roma il 26 ultimo scorso. La situazione appare, infatti, completamente diversa da come era stata rappresentata nei due precedenti incontri (avvenuti in data 12/12/2018 e 06/04/2019) durante i quali - da maggio - era stata prevista la sottoscrizione del contratto di vendita e il passaggio di tutti i lavoratori - previo accordo sindacale - in Arcelor Mittal, colosso internazionale che ha già acquisito Ilva. Tale accordo di vendita - presentato in sede ministeriale - non si è mai concretizzato e Arcelor Mittal ha chiesto addirittura una proroga al 30 settembre per rivalutare l’affare. Inoltre, la struttura commissariale ha chiesto la proroga della fideiussione a garanzia del piano industriale: i vertici aziendali hanno comunicato, in sede di incontro, di aver ottemperato a tale obbligo. Peggiora, quindi, la situazione per i 400 dipendenti del gruppo dislocati nelle sedi di Gattinara, Vado Ligure, Grogastu e Massa Carrara, nonostante le notizie rassicuranti del 6 aprile scorso, su cui le organizzazioni sindacali e i lavoratori si sono espressi positivamente. L’assenza di Arcelor Mittal al Tavolo ministeriale non ha consentito di approfondire le motivazioni del rinvio richiesto. Difficile non ricondurle ai problemi insorti con il Governo sulla gestione del sito di Taranto, e in ogni caso le conseguenze per la continuità del gruppo Sanac in amministrazione straordinaria sono serie e immediate in quanto fornitore di Ilva per oltre il 60% - stabilimento in cui è stato annunciato il ricorso alla Cassa integrazione per circa 1400 lavoratori - e che quindi imporrà a Sanac un conseguente calo di ordinativi. A essere colpiti saranno innanzitutto i contratti a termine ma per tutti i lavoratori non saranno comunque sufficienti i piani di ferie forzate, volte a fronteggiare il rallentamento produttivo.

“La fideiussione a garanzia del piano industriale pervenuta soltanto a conclusione della riunione non ci soddisfa”, afferma Alan Orso Manzonetta, segretario Filctem/CGIL Vercelli Valsesia. Tuttora anche nel sito di Gattinara si sta procedendo allo smaltimento delle ferie residue con grande e comprensibile disappunto dei lavoratori che dopo tutti questi anni hanno il diritto ad avere garanzie sulla risoluzione del problema. Se Arcelor Mittal dovesse abbandonare l’investimento che ne sarà dei lavoratori e delle loro famiglie? Per tutte queste ragioni, anche Sanac Gattinara aderirà allo sciopero di 4 ore indetto per la giornata di martedì 2 luglio. Abbiamo già contattato le amministrazioni locali per renderle partecipi di un problema che potrebbe avere pesanti conseguenze ed evidenti ricadute sul tessuto occupazionale territoriale e anche a breve termine, considerato che molti sono i lavoratori con contratti in scadenza o somministrati", spiega il segretario CGIL. I sindaci riceveranno lavoratori e Organizzazioni sindacali nella giornata dello sciopero, durante il presidio organizzato davanti al municipio di Gattinara: "Noi chiediamo alle istituzioni di mettere al centro il lavoro”, dichiara Michele De Bonis, segretario Femca/Cisl Piemonte Orientale. "Non è corretto utilizzare i dipendenti quale vessillo da adoperare in questo clima di costante campagna elettorale. Molto tempo è stato perso e bisogna far ripartire al più presto lo stabilimento di Gattinara, salvaguardando professionalità e specificità produttive dello stabilimento. Non è più il tempo di proclami”, conclude il segretario CISL. Il prossimo incontro ministeriale è previsto a fine di luglio: l’auspicio è che le manifestazioni indette in tutti i territori interessati diano forza alla trattativa in corso.

Redaz

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