«Contro il Siena è andata bene. Abbiamo incontrato una delle squadre più forti del giorne e ci siamo portati a casa i tre punti.»
Ha il dono della sintesi Filippo Berra, non una parola di più.
Dopo aver subito tre reti casuali ad Arezzo, a Siena la porta di Nobile è rimasta imbattuta. Quanto era importante non subire gol?
«Deve essere il nostro punto di forza. Se non prendi gol, un gol, poi, bene o male lo fai».
Meglio non guardarla la classifica, vero Berra? Ci sono troppi recuperi da fare...
«Certo, anche perché non ci sono vittorie scontate, nessuna squadra è da prendere sottogamba, anzi, il campionato è livellato, quindi ogni partita nasconde un'insidia».
Ti trovi meglio nella difesa a 3 o in quella a 4?
«Nessuna differenza».
Avete incontrato Novara, Arezzo e Siena, chi è la più forte?
«Bella domanda, difficile. Di sicuro sono tutte e tre attrezzate per i primi posti».
Filippo Berra, da quattro anni alla Pro. Qual è stato l'anno migliore? E ancora: ti abbiamo visto crescere, soprattutto da un punto di vista tecnico, soprattutto nei cross. Devi ancora migliorarti, e in cosa?
«Ogni anno ha una sua storia, con aspetti positivi e negativi. Per quanto mi riguarda, io penso che ogni anno mi deve servire, perché debbo ancora maturare molto da tanti punti di vista».
Questa Pro Vercelli sembra funzionare. I giovani lanciati da Grieco stanno rispondendo bene sul campo, i “vecchi”, ossia tu, Germano e Mammarella, trascinano la squadra, e gli acquisti sembrerebbero azzeccati. Questa Pro Vercelli può giocarsela con Novara, Arezzo e Siena?
Fa un cenno di assenso col capo, è evidente che per lui questa Pro vale quanto Arezzo, Siena e Novara. Ma la sua dichiarazione è questa: «Bè... preferisco non dirlo. IL mister comunque ha fatto un gran lavoro, lanciando giovani importanti e creando la giusta armonia tra giovani e vecchi. Sono convinto che noi possiamo mettere in difficoltà chiunque, poi alla fine dell'anno si vedrà».