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Cronaca | 14 novembre 2018, 09:07

Ucciso da un albero: una condanna e 4 assoluzioni

A SENTENZA IL PROCESSO PER LA MORTE DI FILIPPO VICARI

Ucciso da un albero: una condanna e 4 assoluzioni

E' arrivato a sentenza il processo per la morte di Filippo Vicari, dipendente della Gessi di Serravalle Sesia morto nel 2015 dopo che l'auto sulla quale viaggiava era stata travolta da una pianta abbattutasi sulla Provinciale 299, poco dopo la rotonda di Vintebbio.

Lunedì il Tribunale di Vercelli ha condannato Renata Riotti, la proprietaria del terreno su cui era cresciuta la pianta, a sei mesi per omicidio colposo con sospensione della pena e non menzione.

Assolti gli altri quattro imputati: Diego Ballarin, all'epoca sindaco di Serravalle Sesia, Enrica Pera Mut, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune valsesiano, e i cantonieri della Provincia Natalino Gilardi e Davide Belluati. Per tutti l’accusa aveva chiesto sei mesi.

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Assolti da ogni responsabilità anche la Provincia e il Comune chiamati in causa dopo la costituzione di parte civile dei familiari di Vicari, operaio siciliano di che lavorava per la ditta serravallese e che, ogni giorno, da Borgosesia dove viveva si recava allo stabilimento di Vintebbio.

Secondo quanto accertato nelle indagini e poi ricostruito nel corso del processo, il frassino che cadde sull'auto di Vicari era alto oltre 20 metri e distava almeno 14 dalla strada; la pianta, però, era malata, elemento che, insieme al vento e alla pioggia che si era avuta in quei giorni, contribuì alla tragedia.

Il giudice Maria Teresa Guaschino ha demandato alla sede civile la quantificazione del danno, stabilendo però una serie di provvisionali immediatamente esecutive a favore della famiglia di Vicari che complessivamente arrivano a circa 350mila euro, oltre al pagamento delle spese processuali e di costituzione di parte civile.

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