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Spettacoli | 18 ottobre 2018, 14:40

Il Festival di Poesia Civile premia la Banda Osiris

AI "PROFESSORI" CHE DA QUARANT’ANNI INCANTANO IL PUBBLICO CON MUSICA, IRONIA E INTELLIGENZA VA IL PREMIO BRASSENS

la Banda Osiris

la Banda Osiris

Va ai "professori" della Banda Osiris il premio Brassens del XIV Festival di Poesia Civile. Domenica 28 ottobre, alle 18 presso il Salone SOMS in via Francesco Borgogna, Giancarlo Macrì, Gianluigi Carlone, Roberto Carlone e Sandro Berti racconteranno - con materiali foto/video e interventi musicali - i quasi quarant’anni della loro carriera, iniziata ufficialmente a Vercelli nel 1980.

Francesco Brugnetta proverà ad aiutarli in questa operazione amarcord. Dai primi strumenti (un prestito d’uso della Banda dei Ciudin), fino ai fasti dell’Orso d’Argento al Festival del Cinema di Berlino, la Banda Osiris ha vissuto tante vite, ha collaborato con grandi artisti e pure con scienziati, ha fatto il teatro di strada e il cinema d’autore, la TV intelligente e la radio divertente. Sarà bello andarsene ‘a spasso’ insieme a loro, sul filo del surreale, alla ricerca del poetico e del civile nella musica e nel gesto.

ecco la motivazione ufficiale dell'assegnazione del Premio.

Per aver arricchito, in modo originale e sempre affettuoso, la gloriosa civiltà italiana della banda, aggiungendo a questa secolare storia un capitolo inedito ed entusiasmante. Gli inizi di questo cammino - ormai quarantennale - si legano alla Banda dell’Ospizio, la Banda dei “Ciudin”, protagonista nei Carnevali d’antan e in tante altre vicende della comunità vercellese. Banda Civile, prima ancora che Civica. E naturalmente poetica.D a questa storica formazione, nel 1979, i Nostri ebbero in prestito, insieme alla vocazione itinerante, i primi strumenti. Da allora, Banda Osiris ha attraversato con disinvoltura ogni territorio dello spettacolo, dal teatro al cinema, alla radio, alla TV, senza mai perdere di vista l’obiettivo del divertimento intelligente e della comicità di grana fine. In un miscuglio indissolubile, in una chimica irreversibile, corpi, strumenti, suoni, gesti, parole e immagini si sono fusi in quell’unicum chiamato Banda Osiris.

La fonte cólta e quella popolare, scambiandosi continuamente di ruolo, hanno raggiunto un equilibrio espressivo, una leggerezza poetica, che è poi quella del grande cinema di malinconia, da Chaplin a Fellini a Benigni.

Se – come qualcuno dice – la Musica è “poesia dei suoni”, con pieno diritto la ricerca e l’espressività di Banda Osiris viaggiano da sempre nel segno dello spirito poetico e civile. Per tutti questi motivi, ma anche per aver portato nel mondo le proprie origini vercellesi, a Banda Osiris va il premio “George Brassens 2018”.

Redaz

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