Il Comune di San Germano non si costuisce in giudizio nel ricorso al Tar presentato dall'associazione radicale Adelaide Aglietta e dal cittadino Marco Faccioli, contro la delibera "anti migranti" perché "i proponenti non hanno alcun titolo a presentare tale ricorso, che rappresenta un atto politico rispetto al quale non ci sono i presupposti per ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale", sintetizza una delibera recentemente approvata dalla giunta del paese.
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Nella delibera, il sindaco Michela Rosetta precisa come il cittadino sangermanese che ha firmato il ricorso - chiedendo la sospensione dell'atto che rende pressoché impossibile a un provato cittadino concedere in locazione una sua proprietà a cooperative o enti che ospitano migranti - sia proprietario di un alloggio di soli 47 metri quadri, indicato come abitazione propria. Una struttura che, pertanto, non può essere in alcun modo adibita a centro di accoglienza, mancando dei requisiti di spazio minimi.
"L’Associazione radicale - si legge ancora nel documento - ha promosso ricorso al TAR senza aver presentato al comune alcuna richiesta ed eventualmente aver ricevuto dal Comune risposta negativa; in ogni caso difetta la legittimazione attiva della ricorrente associazione", si legge ancora nel documento licenziato dalal giunta sangermanese.
Da qui la decisione di non costituirsi in giudizio, risparmiando anche i soldi di un'onerosa difesa legale.