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Attualità | 18 ottobre 2017, 09:15

Legambiente: Si continua a morire per l'aria inquinata

A VERCELLI GIA' NOVE SFORAMENTI CONSECUTIVI

Legambiente: Si continua a morire per l'aria inquinata

PM 10 sempre sopra la soglia: martedì si è registrato infatti il nono giorno consecutivo di sforamento, con 81 microgrammi, 31 microgrammi insomma oltre la soglia. Ed è così ormai da ben 9 giorni. Con oggi – visto che non ha piovuto, che il traffico non è stato ridotto, e che le stoppia, forse bruceranno ancora - saranno 10.

57 (9 settembre)
60 (il 10)
64 (l'11)
102 (il 12)
111 (il 13)
69 (il 14)
73 (il 15)
82 (il 16)
81 (il 17)

 

LEGAMBIENTE: TROPPI MORTI IN ITALIA

In un comunicato, Legambiente ricorda che la centralina di Corso Gastaldi ha già registrato più di 50 sforamenti, quest'anno. A Torino siamo già a 66 sforamenti, 21 a Biella.

Legambiente punta il dito contro i ritardi di regioni e sindaci, i principali responsabili dei “Piani di risanamento dell'aria”, che in questi mesi avrebbero dovuto definire azioni ad hoc e misure stagionali nei rispettivi Piani di risanamento e attraverso le delibere stagionali anche alla luce del piano antismog, firmato dal Ministero dell’Ambiente con Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto a giugno. Ritardi inaccettabili dato che in Italia si continua a morire per l’aria inquinata con oltre 60 mila morti l’anno nel nostro Paese a causa dell'esposizione ad inquinamento da polveri sottili (PM 2,5), ossidi d'azoto (NO2) e ozono (O3). Per questo Legambiente torna a ribadire che, per liberare le città dalla cappa dello smog, è fondamentale il ruolo delle Regioni nel predisporre piani e misure e nuovi fondi da destinare a progetti innovativi, a partire dal settore della mobilità, se davvero si vogliono rilanciare i centri urbani oggi in forte sofferenza e indietro rispetto alle sorelle europee. Per l’associazione ambientalista non si può più perdere tempo ed è urgente definire politiche che ridisegnano anche le aree urbane in maniera più sostenibile, mettendo a sistema quanto già è stato fatto di positivo. Tra le altre questioni che Legambiente solleva nel report, c’è poi il blocco della circolazione dei diesel Euro 2 e delle auto a benzina Euro 1, e il problema del riscaldamento negli edifici pubblici e privati.

 

L'ESEMPIO DI PARIGI

All'estero, prosegue Legambiente, ci si sta attrezzando, e cita diversi esempi virtuosi. Parigi per esempio dove la sindaca Anne Hildalgo sta attuando un coraggioso piano di riorganizzazione dei trasporti (sviluppo del trasporto pubblico e della mobility sharing elettrica) e di ridisegno dello spazio pubblico con lo scopo di dimezzare la superficie pubblica occupata dagli autoveicoli e della careggiate stradali. Obiettivo di Parigi: dimezzare il numero delle automobili e vietare progressivamente quelle più inquinanti entro il 2025.

redaz

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