Siamo al Cinema Italia. Orlando arriva alle 21,30. La sala non è gremita, ma è comunque piena.Prima di prendere la parola, applaude Filippo Campisi quando, nella presentazione, dice “Noi non ci sentiamo né eredi né reduci”.
Sull’esito referendario Orlando dice: “Il voto andava perlomeno analizzato. Ma ci siamo accorti che nelle periferie più povere hanno prevalso i No, arrivando anche al 90 per cento? Almeno una riflessione questo dato la meritava?”.
Sulla famiglia: “La citiamo a sproposito, sempre. Perché la pressione fiscale è iniqua”.
“E attenzione all’abuso di certi termini come innovazione. Innovazione vuol dire anche robotizzazione, e la robotizzazione può portare all’espulsione della mano d’opera, con conseguenze sociali facile da prevedere ma difficili da risolvere”.
Insomma, Orlando si fa portavoce di un Pd aperto e plurale, sincero anche.