"In Italia quello dei migranti è diventato un business a esclusivo vantaggio di cooperative e privati che ricevono soldi pubblici e li utilizzano a loro esclusivo vantaggio, senza dover effettuare alcun tipo di rendicontazione. Fratelli d'Italia vuole mettere la parola fine a questa situazione e per questo abbiamo presentato in tutte le regioni una proposta di legge che impegni privati e cooperative che gestiscono i migranti a documentare come vengono spesi i famosi 35 euro di diaria". Giovanni Donzelli, consigliere regionale toscano e primo firmatario della proposta di legge ribattezzata "Tagliabusiness" è categorico: il sistema dell'accoglienza, così com'è organizzato in Italia, va fermato.
E, srotolando una striscia di carta lunga quasi un metro e scritta fitta, spiega: "Qui sopra ci sono tutti i documenti che un qualsiasi imprenditore deve produrre per poter lavorare con lo Stato. E qui - aggiunge mostrando una nota di una sola riga - c'è invece quello che deve produrre una cooperativa che si occupa di migranti per ricevere i 35 euro: il numero delle persone ospitate".
Insieme a Giuseppe Vaccaro, Andrea Delmastro, Pinuccia Banfo, Marco Sampietro e ad altri esponenti di Fratelli d'Italia, Donzelli illustra anche a Vercelli quella che definisce "Una battaglia per la legalità e la trasparenza che - aggiunge - servirà anche a ricondurre negli opportuni binari il fenomeno dell'immigrazione".
Il consigliere regionale toscano, precisando che in tre anni è quadruplicato il numero di persone ospitate nei centri temporanei, mentre è rimasto invariato quello di chi è inserito nel circuito Sprar (gestito dalle amministrazioni locali tenute a un rendiconto economico dettagliato) ha attaccato quello che definisce "Un sistema perverso con nessun rischio d'impresa e che finisce pure per ritorcersi contro gli immigrati. Perché più si risparmia nell'accoglienza, più si guadagna".
Ad affiancare la "Tagliabusiness" sono due altre iniziativa: la raccolta di firme - online su http://www.leggeimmigrati.com e dal vivo con banchetti che verranno allestiti anche a Vercelli - e una mozione che verrà inviata a tutti i Comuni del Vercellese a sostegno della proposta di legge.
"Ai sindaci - aggiunge Delmastro - invieremo anche indicazioni importanti in materia di ordinanze sulla sicurezza, in modo tale che possano contrastare con strumenti di legge adeguati l'arrivo di centri di accoglienza temporanei imposti dall'alto e spesso privi di qualsiasi logica. Volete un esempio? Qui vicino, a Magnano, nel biellese, in un centro storico con circa 60 abitanti, per lo più anziani, si stava per aprire un centro di accoglienza per 70 immigrati. Vi sembre normale?".