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Attualità | 18 marzo 2017, 11:25

Il commossio addio a Bruno Poy

GRANDE FOLLA A PALAZZOLO PER I FUNERALI DELL'AVVOCATO E UOMO POLITICO. LA TOCCANTE LETTERA DI ADDIO DELLE SEGRETARIE, I MESSAGGI DI PIERFERDINANDO CASINI E DEI TANTI AMICI DI SEMPRE

Il commossio addio a Bruno Poy

Una partecipazione intensa e straordinari, la presenza di moltissime autorità, una celebrazione solenne. Si sono svolti ieri pomeriggio alle 15, nella chiesa di San Caio, Papa e Martire, di Palazzolo Vercellese, i funerali di Bruno Poy, avvocato tra i più brillanti per cultura e mente giuridica, nonchè uomo politico da sempre molto amato in tutta la provincia che amava definirsi “un visionario competente” per via delle sue ricette politiche del buongoverno tese a ridurre le tasse e attrarre nuovi investimenti lavorativi a Vercelli per creare occupazione, indotto e nuova ricchezza.

La cittadinanza del paese in cui viveva da sempre si è stretta attorno alla moglie Monica e al figlio Caio Attilio, cui l’avvocato Poy, quand’era sindaco del paese che governò per ben 15 anni da primo cittadino e successivamente da consigliere comunale, pose proprio il nome del Santo Patrono, da persona generosa e di grande fede qual è sempre stato.

Una funzione maestosa concelebrata da più sacerdoti, cui hanno preso parte anche moltissime personalità della città di Vercelli e l’attuale sindaco di Palazzolo Vercellese in compagnia dei primi cittadini dei comuni vicini.

Tra gli esponenti del mondo politico accorsi a portare l’ultimo saluto al grande amico avvocato, anche gli Onorevoli Teresio Delfino (UDC) e Roberto Rosso, ora Consigliere Comunale al Comune di Torino, e Guglielmo Lamantia, ex consigliere comunale a Vercelli per l’UDC, che proprio con Bruno Poy aveva condiviso nella primavera del 2014 la corsa alla guida della città all’ultima tornata elettorale.

Presente anche Massimo Secondo, Presidente della Pro Vercelli, con il quale l’avvocato Poy, da gran tifoso qual era e legale della squadra (che oggi giocherà con il lutto al braccio in sua memoria), seguiva tutte le partite sia in casa che fuori casa.

Il momento più commovente della celebrazione è stato prima della benedizione finale, quando Ilaria Pugno, una delle tre segretarie dello studio legale del compianto avvocato, è salita sull’altare a leggere una straziante lettera formulata dalle tre professioniste.

A quel punto, Ilaria Pugno ha sorpreso tutti: ottimo soprano lirico, insieme alle due colleghe Katia Boccato e Paola Della Rossa che teneva per mano, si è avvicinata al feretro e, accompagnata dall’organo, ha intonato tra le lacrime l’Ave Maria di Gounod: “Amavi cantare, caro Bruno. Non siamo mai riusciti a fare un duetto insieme, ma oggi il mio canto è per te”, queste le sue toccanti parole.

Al termine dell’esibizione, in preda alla commozione generale dei parenti e dei presenti, un lungo e toccante applauso è risuonato in tutta la chiesa.

Moltissimi anche i messaggi di cordoglio pervenuti alla famiglia da noti esponenti del mondo della politica e dello spettacolo. A cominciare dalle parole di Pierferdinando Casini, Presidente della Commissione Affari Esteri del Senato, con cui Bruno Poy visse come politico anni importanti rispettivamente nel CCD e nell’UDC: “Lo ricordo come un professionista serio, un dirigente politico appassionato, un amministratore capace ed è giusto che la sua città, Vercelli, lo ricordi come merita”, fino al ricordo affettuoso di Silvia Mezzanotte, cantante dei Matia Bazar, storico gruppo pop della musica italiana con cui conobbe Bruno Poy anni fa a Torino, che lo ha definito “un uomo colto, generoso, e dall’animo gentile”.

Maurizio Scandurra

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