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Sport | 29 settembre 2016, 18:37

Si va "nella tana" dell'ultima in classifica

PRO VERCELLI IN IRPINIA, CHIAMATA A UNA PROVA DI MATURITA' CONTRO UNA SQUADRA IN CERCA DI RISCOSSA

La tifoseria dell'Avellino

La tifoseria dell'Avellino

La prova della maturità. Da sfoderare nel match più difficile, ad oggi, della stagione. Il motivo? Lo stesso per cui la gara del "Partenio-Lombardi" dovrebbe essere considerata "agevole", in relazione all'ultimo posto occupato - a sorpresa di tutti - dall'Avellino di mister Domenico Toscano.

Sabato, in Irpinia (ambiente "caliente", storicamente poco foriero di punti per chiunque), la Pro Vercelli dovrà dare ascolto ai consigli del proprio portiere, Ivan Provedel, la cui soluzione (intelligente, aggiungiamo noi), sarebbe quella di lasciare sfogare gli avversari e, guardinghi, andarli a colpire in quelli che - al momento attuale - risultano essere i punti maggiormente deboli: il possibile eccesso di foga a caccia di quella vittoria che in casa biancoverde non è ancora arrivata e la derivante situazione di totale mancanza di serenità di un gruppo - che mette insieme, nell'undici tipo, il maggior numero di stranieri del campionato cadetto (8, in tutto) - che parla, al suo interno, troppe lingue diverse, anche quelle relative all'intesa nel rettangolo di gioco. 

E' pur vero che, la distanza tra Avellino e Pro Vercelli si riduce, solamente a tre punti, che pesano però come macigni in una prima fase del campionato magmaticamente equilibrata, con un'innumerevole serie di pareggi e senza ancora foriera di gerarchie specifiche. Il nervosismo in casa Avellino, che nelle prime sei giornate di campionato ha messo in fila tre sconfitte e tre pareggi (l'ultimo dei quali, a reti bianche, nell'ultimo turno di campionato al "Romeo Menti" di Vicenza), aleggia sovrano anche per la questione deferimenti.

Primo su tutti, quello comminato dal Tribunale Federale Nazionale al presidente Walter Taccone per i casi Trotta ed Arini: il primo sarebbe stato ceduto al Sassuolo senza che la società irpina abbia versato il 35% degli introiti secondo la clausola posta sul giocatore dal Fulham, precedente proprietario del cartellino del giocatore, girato poi in prestito dagli emiliani al Crotone. Per quanto riguarda il centrocampista Arini, invece, l'Avellino avrebbe versato circa 80mila euro in nero in fase di acquisto dalla Fidelis Andria. Ieri, invece, è stata la volta del deferimento del direttore generale Enzo De Vito, per questioni riguardante la gestione del settore giovanile. Insomma una settimana di avvicinamento alla gara tutt'altro che tranquilla per il club campano che, tornando alle questioni di campo, è solito schierarsi secondo i dettami di un 3-5-2. A Vicenza, davanti al portiere serbo Boris Radunović, sono scesi in campo i difensori González, Djimsiti e Djallo, i centrocampisti D'Anelo, Omeonga e Soumaré, col supporto delle ali Niccolò Belloni (ex di turno) e il giovane ghanese Patrick Asmah sulla mancina. In attacco, il tandem Mokulu-Ardemagni.

s.f.

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