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Arte e Cultura | 21 luglio 2016, 02:29

Altra Musica

DIALOGO TRA BARBERA E MICHELONE SU UNA COLLANA DI LIBRI

Altra Musica

Michelone: Allora chi inizia per primo, chi rompe il ghiaccio?

Barbera: Potresti farlo tu...

Michelone: Veramente toccherebbe a te in quanto editore, la persona che ha avuto l'idea della collana ‘Altra Musica’ di cui stiamo per parlare…

Barbera: vero, giusto, quindi ti chiedo subito di addentrarti nel discorso e di parlarci di ‘Altra musica’ e delle prime quattro uscite del 2016: ‘Jazz forever. La straordinaria storia del Jazz dalle origini ai nostri giorni’, ‘Blasco Story. Tutto quello che c’è da sapere su Vasco Rossi’, ‘Bob Dylan. Tu sei quel che sogni’ e ‘Canzone dopo canzone. Fabrizio De André una discografia commentata’.

Michelone: ‘Altra Musica è appunto il titolo che hai scelto tu, dopo svariate proposte del sottoscritto e dopo che hai deciso di affidarmi la direzione di una collana di libri sulla musica.

Barbera: Da tempo desideravo una collana tutta musicale, dopo i molti volumi pubblicati come Barbera Editore. Poi, quest'anno, con la creazione di un nuovo logo, Melville Editore, l'idea si è concretizzata.

Michelone: A me piace molto che la tua nuova casa editrice porti il nome di uno scrittore che ho tanto amato, grazie alla mia professoressa di prima media - tra l'altro mancata pochi giorni fa a 92 anni - che ci fece leggere interi capitoli di Moby Dick.

Barbera: Non dirlo a me: Billy Bud resta un libro di culto, fra i dieci-venti della nostra vita.

Michelone: Melville resta un grande della letteratura mondiale al pari di Lucrezio, Omero, Dante, Shakespeare, Cervantes, Borges, Dostoevsky...

Barbera: Ne aggiungerei molti altri, ma non divaghiamo, dunque ‘Altra musica’?

Michelone: Sì, certo, altra musica è un'espressione da intendersi riferita ai libri e non alle musiche. Sicuramente in collana entreranno anche musicisti, stili, argomenti che ad esempio vanno al di là della canzone di consumo...

Barbera: E il saggio su Uri Caine è uno di questi.

Michelone: Esatto, ti ho proposto un testo divulgativo su un grande pianista americano, oggi sessantenne, che è tra i grandi del nostro tempo, anche se non gode della popolarità di una Lady Gaga. Caine sta fra il jazz, la classica, l'avanguardia con idee originalissime soprattutto nella rilettura attualizzata di partiture sinfoniche. E meritava un libro, anche perché su di lui al mondo non ne esistono, almeno per il momento.

Barbera: Purtroppo so già che il libro su Caine venderà meno di quelli su Dylan o i Beatles.

Michelone: Lo capisco perfettamente, ma non è una buona ragione per non farlo. Se non pubblicassimo libri 'difficili' morirebbero sia la cultura sia l'editoria.

Barbera: Ed è per questo che ho scelto di fare l'editore, anche se vendere tante copie di un libro non mi spiace affatto.

Michelone: Non dirlo a me, che sogno a occhi aperti di entrare prima o poi nella Top Ten di Tuttolibri, nonostante l'intasamento di istant book e di testi spazzatura, la cui condivisione di alta classifica sarebbe francamente imbarazzante.

Barbera: Viviamo in un sistema di mercato e da sempre l'editoria è un industria e l'editore un imprenditore, fin da quando Gutemberg inventò i caratteri mobili da stampa.

Michelone: Però sono passati alla storia i grandi editori, come Giulio Einaudi, industriale ma sopratutto intellettuale che ha lasciato il segno nella cultura italiana e forse mondiale. Spero che anche Barbera passi alla storia con i miei libri. Sto scherzando, naturalmente...

Barbera: Senza scherzare, però, non vuoi addentrarti nella descrizione della collana? Magari riprendendo il discorso da Uri Caine?

Michelone: Caine al momento resta un caso-limite perché le prime quattro uscite di ‘Altra Musica’, come hai anticipato prima, riguardano argomenti popolari, nell'ordine la storia del jazz, Vasco Rossi, Bob Dylan, Fabrizio De André. E le prossime tre - ancora da pubblicare - saranno su Elvis Presley, i Beatles e la psichedelia italiana. E, come dicevo prima, ‘Altra musica’ riguarda i libri, il modo di fare i libri...

Barbera: Si può essere originali e coinvolgenti anche mediante argomenti già noti, ma riletti attraverso inedite prospettive.

Michelone: È quello che vogliamo fare noi: quando ti propongo un libro, che lo,scriva io o un altro, per la collana ‘Altra musica’, in quanto curatore sto subito attento al tipo di proposta, evitando di far pubblicare un libro uguale a mille altri. Siamo consapevoli, io e te, che ad esempio su Vasco sono usciti già moltissimi libri, ma ne mancava uno come quello di Vittoria Chiarenza che, nel suo piccolo, ha fatto il botto proprio perché unico e originale. E non a caso è piaciuto tanto persino a Vasco stesso, che ha addirittura postato il suo gradimento su Facebook.

Barbera: Indubbiamente una bella soddisfazione, se penso a un artista, come lui, di solito poco complimentoso verso i libri che lo ritraggono o ne tracciano un profilo critico.

Michelone: I libri su Vasco di solito sono incensanti e adulatori o al contrario molto negativi verso la persona, senza compiere il minimo sforzo nel distinguere l'uomo dal musicista. Il nostro Vasco, cioè quello scritto da Vittoria, è un libro in cui si parla obbiettivamente delle sue canzoni, pur essendo lei una fan sfegatata. Ma già averne scritto in una tesi di laurea, ha fatto sì che Vittoria avesse gli strumenti metodologici necessari per analizzare un artista (rocker o cantautore che dir si voglia). E questi strumenti spesso mancano ai più blasonati critici musicali, i cui libri sono talvolta puro gossip e niente sostanza.

Barbera: un salto nel vuoto in tal senso lo abbiamo fatto anche con il nostro Bob Dylan.

Michelone: Sono sicuro che Dylan venderà bene, perché esiste uno zoccolo duro fra i suoi ammiratori, anche in Italia, che compra tutto quello che esce su Dylan: un fatto riscontrabile, al massimo, con una trentina di rock star in tutto. I fan veri non sono mai di bocca buona, ma esigono un prodotto valido: a maggior ragione il nostro Dylan è un saggio raffinato di un insigne anglista come Alex R. Falzon, che analizza un tema poco studiato, ma assai presente dei testi dylaniani.

Barbera: Fermati qui e non svelare nulla, altrimenti non mi leggono o, peggio, non mi comprano Dylan. Parliamo piuttosto dei tuoi due, il jazz e De André.

Michelone: Jazz Forever è una storia del jazz molto sintetica, adatta a chi non ha mai sentito parlare di jazz, o non ne ha mai ascoltato un disco o un concerto. Ma è utile anche agli altri lettori, jazzologi, musicofili, per due semplici ragioni, incomprensibilmente assenti in tutti gli altri libri similari (e ce ne sono molti che sono assai più completi o approfonditi del mio): da un lato ho voluto citare una quantità enorme di brani e di dischi come nessuno aveva mai fatto (tranne le enciclopedie), indicando ovviamente le priorità di ascolto; dall'altro, per quanto riguarda la storia vera e propria, non ho liquidato gli ultimi trent'anni in poche righe come fanno tutti, ma ho 'osato'. Ho osato raccontare diffusamente la contemporaneità jazzistica su tutto il pianeta, ben consapevole di correre il rischio di citare musicisti che fra quattro-cinque anni magari nessuno ricorderà. Ma è un rischio che volevo correre...

Barbera: Anche per Canzone dopo canzone hai corso qualche rischio?

Michelone: Molti meno. Fabrizio De André non è un personaggio di cui occorre riscrivere la storia. La novità del mio libro consiste semmai nel modo in cui abbiamo trattato le canzoni: le abbiamo ordinate in ordine cronologico e ne abbiamo discusso soprattutto a livello letterario, perché i testi di Faber raggiungono esiti sia lirici sia epico-narrativi, mai eguagliati da nessuno. E poi ho voluto inserire davvero tutte le canzoni, qualunque brano che in un modo o nell’altro abbia avuto a che fare con Faber, scusa il gioco di parole fare/Faber…

Barbera: Vuoi aggiungere altro?

Michelone: Credo che basti, sia per la collana, sia per quanto riguarda questi primi quattro libri: buona lettura e grazie per la fiducia, cercherò dirigere al meglio ‘Altra Musica’!!!


redaz

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