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Salute | 05 maggio 2016, 13:17

Un italiano su 10 ha detto addio alla carne

IL DATO CONTENUTO NEL DOSSIER #BRACIOLEALLARISCOSSA: A TORINO LA MANIFESTAZIONE DI COLDIRETTI A FAVORE DELLA CARNE ITALIANA DI QUALITA'. NEL 2015 GLI ACQUISTI SONO CROLLATI DEL 9%

Un italiano su 10 ha detto addio alla carne

Quasi un italiano su dieci ha detto completamente addio alla carne, ma nel 2015 gli acquisti delle famiglie che sono crollati del 9% per il carne fresca di maiale, del 6% per quella bovina e dell’1% per quella di pollo come pure per i salumi, scendendo ai minimi dell’inizio del secolo. Il 7,1% degli italiani si dichiara vegetariano mentre la percentuale di vegani ha raggiunto l’1% nel 2015 per un totale dell’8% di persone che non mangia carne, una percentuale in sostanziale aumento rispetto all’anno precedente (erano complessivamente il 5,9%), secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Eurispes.

E’ quanto emerge dal dossier #bracioleallariscossa presentato dalla Coldiretti alla Giornata nazionale della Carne italiana con migliaia di allevatori e consumatori insieme a operatori dell’industria, del commercio, della ristorazione, del turismo e del mondo scientifico ma anche cuochi e gourmet, dentro e fuori il Centro Congressi del Lingotto a Torino.

Secondo Coldiretti, che ha promosso la giornata, al primo posto tra le motivazioni che hanno causato il crollo negli acquisti della carne ci sono "allarmismi infondati, provocazioni e campagne diffamatorie che colpiscono un alimento determinante per la salute che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea, alla quale apporta l’indispensabile contributo proteico".

Proprio nel 2015 - precisa la Coldiretti - la carne ha perso per la prima volta il primato ed è diventata la seconda voce del budget alimentare delle famiglie italiane dopo l’ortofrutta, con una spesa scesa a 97 euro al mese e una incidenza del 22% sul totale, che rappresenta una rivoluzione epocale per le tavole nazionali.

Come invertire la tendenza? Secondo il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo attraverso "educazione, buon senso e rispetto per i diversi stili alimentari ai quali l’agricoltura italiana puo’ offrire grandi opportunità di scelta grazie ai primati conquistati nella qualità e nella biodiversità”.

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